Milano - Casti, precari e sobri. Il capovolgimento di quel che Papa Benedetto XVI ha definito la nostra «gaudente disperazione ». Juan Pablo Mahe, 36 anni, milanese originario della Colombia, e Carla Pagliarulo, 27 anni, milanese da Benevento, sembrano venire da un altro mondo. Dove il lavoro precario,che oggi c’è e domani chissà, non è una tragedia. Dove una bimba in arrivo non è una jattura ma un miracolo da festeggiare: «Ci avevano detto che Carla non poteva avere figli. E invece...». Dove lei, col pancione di sette mesi, racconta che «a me piace cucinare e lui intanto legge il giornale ad alta voce, perché sa che a me piace commentare insieme le notizie». Uguale dignità dei sessi non a parole, ma realtà stropicciata ogni giorno tra una cipolla e un pomodoro.
Li hanno scelti per andare sul palco di Bresso, nord di Milano, dove domani sera Papa Benedetto farà festa con le famiglie di tutto il mondo in città per il VII Incontro mondiale. Lei leggerà l’elenco dei diritti dei migranti. Lui ha un testo sul diritto alla vita. Insieme dicono di sé: «Siamo una famiglia normale».
A essere sinceri, c’è poco di normale in questa coppia che ricorda in allegria il suo fidanzamento casto. Carla racconta: «C’era l’attrazione fisica,è chiaro!Eccome! Nei momenti difficili lo buttavo fuori casa. Dormire insieme sarebbe stato come mettere il fuoco accanto alla paglia ». Juan Pablo non smette di rimirarsela: «Saper aspettare, rinunciare a un desiderio carnale, ci ha fatto riconoscere di più la bellezza dell’amicizia,del fidanzamento. E la bellezza dell’incontro pieno che si ha nel matrimonio».
Con la famiglia del Mulino bianco non c’entrano niente. Hanno un sacco di quelli che la gente normale definisce problemi o drammi. Solo che loro non se ne accorgono. Carla ha finito il dottorato alla Cattolica e non sa che ne sarà di lei, quando avrà finito di allattare. Juanpa, due lauree in lettere e Filosofia, master all’Università Sophia di Loppiano, ha un contratto a termine da insegnante che scade adesso e l’anno prossimo boh. «Il mondo è spaventato dalla precarietà. Ma per noi è meraviglioso lasciarci guidare giorno per giorno dalla Provvidenzadice lui- . Se facessimo i conti con la cacolatrice, non sappiamo dire come non ci è mai mancato nulla, nemmeno i fiori».
La casa è arrivata grazie ad amici, un affitto che doveva essere di sei mesi e invece è diventato un anno e mezzo, un piccolo bilocale in semicentro con vista che arriva alla Madonnina. «Adesso dobbiamo lasciarlo, ma ci siamo detti: l’importante è arrivare fino alla visita del Papa a Milano!». Dove andranno, non lo sanno ancora.
Gli scandali che in questi mesi e in questi giorni toccano il Vaticano non li appassionano: «A volte si pone l’attenzione sulle cose negative, invece di guardare tutte le cose belle che fa la Chiesa,
che sono tantissime». Juan Pablo è ottimista: «Non destabilizzeranno la figura del Papa. Sono frecce, ferite che non faranno crollare la Roccia». E Carla: «Gesù lo aveva annunciato che ci sarebbero state persecuzioni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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