Tangenti, nuovo processo per l'ex assessore regionale Piergianni Prosperini

L'accusa è di corruzione e false fatturazioni legate agli appalti per la costruzione di stand fieristici alla Borsa internazionale del turismo. Nel mirino della Procura anche la compravendita di armi con l'Eritrea

Non finiscono i guai giudiziari per Piergianni Prosperini. Per l'ex assessore regionale, infatti, è stato disposto un nuovo processo, con l'accusa di corruzione e false fatturazioni. Secondo i pubblici ministeri Alfredo Robledo e Paolo Storari nel novembre 2009 avrebbe accettato dall'ex assessore valtellinese Luca Michael Spagnolatti una mazzetta da 10mila euro per affidargli un appalto per la costruzione di stand fieristici alla Borsa internazionale del turismo. L'imputazione di false fatturazioni, invece, è legata al suo presunto ruolo di intermediario per l'Eritrea nella compravendita nel 2006 di visori notturni da usare con fucili. Intermediazione pagata in nero e accompagnata dall'emissione di fatture per operazioni mai fatte per giustificare le entrate. Per questa vicenda, Prosperini resta ancora indagato a piede libero per traffico di materiale di armamento e l'inchiesta si avvia verso la chiusura. Il processo è stato disposto sia per Prosperini, sia per Spagnolatti dal gip Andrea Ghinetti, che ha firmato il decreto di giudizio immediato. Il dibattimento è fissato per il prossimo 12 gennaio davanti alla decima sezione penale, ma dalla notifica del decreto i due imputati hanno quindici giorni di tempo per decidere se chiedere di patteggiare o accedere al giudizio abbreviato, che in caso di condanna concede lo sconto di un terzo della pena. Il processo, dunque, è stato disposto per i reati che erano costati ai due imputati il confinamento agli arresti domiciliari lo scorso 21 luglio.

Avendo il gip all'epoca rigettato la richiesta di misura per il reato di traffico di armi, per questa ipotesi la posizione di Prosperini è stata stralciata, così come sono state stralciate quelle di Isabella Molina, funzionario dell'assessorato regionale al Turismo accusato di corruzione perché avrebbe ricevuto un orologio da 2mila euro e alcuni soggiorni in alberghi esclusivi da un imprenditore per favorirlo in un appalto; e Roberto Lambicchi, dirigente presso lo stesso assessorato, accusato invece di truffa alla Regione in relazione a un suo presunto coinvolgimento nelle irregolarità nella promozione televisiva del turismo lombardo che sono già costate a Prosperini il carcere nel dicembre 2009 e poi un patteggiamento a 3 anni e 5 mesi di reclusione.

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