Taranto, violentò le nipotine: il figlio lo uccide

Dramma famigliare a Mottola. Il 44enne omicida sospettava che l'anziano avesse molestato la figlia. Così lo ha ucciso e poi ha bruciato il cadavere. La vittima era stata condannata a sei anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti di un'altra nipote

Taranto, violentò le nipotine: il figlio lo uccide

Tarato - Temeva che il padre avesse violentato la figlia. Così lo ha ucciso e ne ha bruciato il corpo. Un uomo di 44 anni di Mottola, in provincia di Taranto, è stato arrestato, infatti, per omicidio volontario aggravato e distruzione e occultamento di cadavere. La vittima è un uomo di 83 anni, che era stato condannato a sei anni di reclusione per abusi sessuali nei confronti di una nipote ed era in una casa di cura per anziani di Grottaglie, fino al 27 luglio scorso, quando aveva ottenuto la revoca degli arresti domiciliari.

Dal momento della condanna, il 44enne aveva sospettato che le avances fossero state rivolte anche alla propria figlia. Così, quando è andato a prenderlo dalla casa di riposo per accompagnarlo in un'abitazione di sua proprietà a Mottola, i due hanno avuto una violenta discussione e l'uomo ha ucciso il padre a mani nude, per poi bruciarne il corpo in un serbatoio di eternit.


Gli altri familiari avevano denunciato la scomparsa dell'83enne, ma il cadavere è stato ritrovato solo ieri, quando l'omicida è stato interrogato e ha confessato. Il fermo è stato disposto dal pm della Procura di Taranto Raffaele Graziano, che si è recato sul luogo del ritrovamento del cadavere insieme al medico legale Marcello Chironi.

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