Una targa anche a Lissone? Il via libera atteso da 6 mesi

Per fare polemiche ai compagni di Lissone bastò poco. La giunta di centrodestra già un anno e mezzo fa aveva deciso di intitolare una piazza a Bettino Craxi. Diciotto mesi prima di Letizia Moratti. E anche nella città del mobile la sinistra è insorta con accuse, insinuazioni e anche battute di spirito. Eppure, l’ex segretario del «Garofano» è stato il primo presidente del Consiglio socialista, dal 1983 all’87, e secondo il capogruppo di Forza Italia (oggi del Pdl) in Consiglio comunale Gabriele Volpe «un uomo da ricordare come statista». Gli esponenti del «Listone», il contenitore di tutta la defunta Unione di centrosinistra, presero a pretesto la decisione per screditare l’amministrazione. «Urlino pure allo scandalo - rispondeva Volpe -. A noi pare una scelta di sinistra. In ogni caso se non sono d’accordo vorrà dire che ci limiteremo a prenderne atto. Ce ne faremo una ragione». Così l’esecutivo guidato dal sindaco leghista Ambrogio Fossati ha votato compatto, senza tentennamenti e la targa con scritto «piazza Bettino Craxi» è sistemata proprio nel centro storico. I signori della sinistra spararono a zero. Ancora oggi hanno il dente avvelenato: «Di Craxi - certificano - ci ricordiamo quando nel 1992 ha definito "un mariuolo" Mario Chiesa, il presidente del Pio Albergo Trivulzio che ha acceso la miccia della bomba tangentopoli. Poi, che ha ricevuto una ventina d’avvisi di garanzia, che durante un suo discorso nell’aula di Montecitorio ha ammesso l’esistenza delle mazzette come strumento di autofinanziamento dei partiti». Già, nel «Listone» lissonese non lo avrebbero neanche lontanamente immaginato. Forse pensavano che il vecchio Pci mantenesse il mastodontico apparato con le lotterie promosse alle feste dell’Unità. Ma ora Ambrogio Fossati è irritato per un particolare difficile da trascurare: «Sappiamo che per intitolare una via occorre che il toponimo riguardi un personaggio deceduto da oltre 10 anni. Quindi abbiamo rispettato la norma e fatto richiesta di deroga alla prefettura. Sono passati oltre 6 mesi e la risposta non è ancora arrivata. Mi chiedo come mai il prefetto Gian Valerio Lombardi impieghi tanto tempo per concedere il suo benestare. Quanto abbiamo dedicato una via a Madre Teresa di Calcutta ed a Lucio Battisti il via libera è arrivato in Comune nel giro di una settimana. Sollecitiamo spiegazioni.

E le polemiche della sinistra? «Non perdono occasione - spara a zero Fossati - per fare gli sciacalli pure nei confronti di una persona morta. La solita aggressione di stile dipietrista e forcaiolo». Il primo cittadino lissonese ormai ha deciso: via Bettino Craxi - statista, non si tocca.

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