da Milano
L'ultimo trimestre 2005 porterà a un aumento delle tariffe elettriche del 4,4% e del gas del 3,8 per cento. Lo anticipa l'Authority per l'energia che ha aggiornato le tariffe per il prossimo trimestre ottobre-dicembre. L'Autorità motiva gli aumenti «a causa dei forti e persistenti aumenti del prezzo del petrolio». «I forti e persistenti aumenti dei prezzi internazionali del petrolio degli scorsi mesi - spiega - che trascinano i costi di produzione dell'elettricità e quelli della materia prima gas, hanno determinato un aumento delle relative componenti tariffarie: il prezzo medio del petrolio nel trimestre luglio-settembre è aumentato del 23% rispetto al precedente trimestre aprile-giugno».
- Elettricità: l'aumento per il settore domestico è del 4,4% al lordo delle imposte e del 4,7% al netto delle imposte. Per la famiglia residente con una potenza impegnata di 3 kilowattora e consumi di 225 kWh mensili, che rappresenta la grande maggioranza dell'utenza domestica, la tariffa elettrica del prossimo trimestre è pari a 11,35 centesimi di euro per kWh al netto delle imposte, per una maggiore spesa, comprese le imposte, di circa 15 euro all'anno. L'aumento in media nazionale al netto delle imposte è pari al 5,3 per cento e riguarda oltre al settore domestico, i clienti vincolati di commercio, artigianato, industria e illuminazione pubblica. Per l'elettricità, gli aumenti dei prezzi dei combustibili per la produzione elettrica sono stati in parte mitigati dalle strategie di acquisto dell'Acquirente unico, che si approvvigiona sul mercato all'ingrosso per conto dei clienti del mercato vincolato (famiglie e piccoli consumatori). A ridurre l'impatto degli aumenti dei combustibili contribuiscono anche le quote riservate all'Acquirente Unico di energia da importazione e di energia cosiddetta Cip6, acquistata a prezzi fissi.
- Gas: per il gas, la variazione nel periodo dicembre 2004-agosto 2005 rispetto ai nove mesi precedenti della media delle quotazioni dei greggi e dei prodotti petroliferi, cui è indicizzato il valore della materia prima, spiega l'Autorità, ha determinato un aumento pari al 3,8% in media nazionale comprese le imposte e del 5,6% al netto delle imposte. L'aumento per il prossimo trimestre è pari a 2,35 centesimi di euro per metro cubo: per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno, 116 al mese) l'aumento comporta una maggiore spesa di circa 33 euro all'anno.
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