"Sarebbe necessaria una riflessione sull’opportunità di reintrodurre l’abitazione principale fra gli immobili soggetti a imposta, in particolare all’Ici". La proposta viene dalla Banca d'Italia, e più precisamente da Daniele Franco, Capo della ricerca economica, che fa presente la nuova ipotesi sul fisco durante l'audizione sulla delega fiscale alla commissione Finanze del Senato.
"Le imposte sulla proprietà immobiliare costituiscono il perno della fiscalità locale nella maggior parte dei paesi, - ha ricordato Franco - poiché esiste un evidente collegamento fra la base imponibile (il valore dell’abitazione) e l’attività svolta dall’ente che riscuote il gettito". E l'assenza di una tassazione sull'abitazione principale ai fini di Ici e Irpef, insieme alla detraibilità degli interessi passivi sui mutui sull'acquisto della prima casa, "determina una sperequazione ai danni delle famiglie che vivono in abitazioni locate". Una discriminazione che aggiunta ad altri fattori, come "la tassazione dei trasferimenti a titolo oneroso delle abitazioni, costituisce un ostacolo alla mobilità dei lavoratori e all’uscita dal nucleo familiare".
L'imposta sul patrimonio immobiliare, introdotta da Giuliano Amato, come misura che difendesse la lira dalla speculazione era stata in seguita abolita - per quanto riguarda la prima abitazione -, nel 2008, abrogando una norma contenuta nella legge finanziaria dello stesso anno. Già nel 2006 l'abolizione dell'Ici aveva avuto un ruolo centrale nella campagna elettorale del Cav, che aveva puntato fortemente sull'abolizione dell'imposta. Il governo Prodi - nel 2008 - aveva poi aumentato le detrazioni relative all'Ici, fino a coinvolgere circa il 40% delle famiglie italiane, riducendo notevolmente il carico d'imposta per le altre famiglie.
Sempre relativamente agli immobili, Franco ha fatto presente come stime dell'Agenzia del territorio evidenzino che "la ricchezza immobiliare è molto concentrata: il 5% dei proprietari più ricchi
possiede quasi un quarto del patrimonio abitativo in termini sia di valori di mercato sia di rendite catastali". E proprio dalla mancata revisione dei patrimoni catastali deriva "una crescente divaricazione fra patrimonio abitativo dichiarato a fini fiscali e la ricchezza immobiliare effettiva".
Sarebbe auspicabile, inoltre, per riuscire ad accrescere la fiducia dei mercati sulla reale efficacia della manovra, "definire in maniera tempestiva gli aumenti delle imposte indirette, come l'Iva e i tagli sulle agevolazioni che verrebbero realizzati in
caso di ritardi nell`attuazione della delega o di effetti sui conti pubblici minori rispetto a quanto atteso. Anche per non creare incertezza, è importante che queste informazioni siano rese pubbliche prontamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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