Tassotti: «Tranquilli, non sono il Vilanova del Milan»

Milan con le maglie nuove, col collettino bianco che fa tanto vintage, le righette bianche che contornano le fasce nere (questa è la novità) e invita anche i nostalgici rossoneri a guardare ammirati le casacche. E gli applausi della curva sud, quella degli ultrà del Diavolo sono tutti per Zlatan Ibrahimovic che, alla chiamata telefonica di Mourinho che lo vorrebbe al Real Madrid, ha semplicemente risposto: «Grazie mister, ma io il Milan non lo lascio. A Milano ho vinto tanto ma ho ancora da vincere. E poi sono come il buon vino, con gli anni miglioro». Salvo poi aggiungere: «Sarebbe anche bello vivere una nuova sfida, ma io ne ho già affrontate tante nella mia carriera e ho imparato una cosa: se stai bene in un posto, ci devi restare. Io mi trovo bene al Milan, non potrei avere di più, mi trattano tutti nel migliore dei modi. Voglio restare al Milan».
Una dichiarazione d’amore in grande stile, quella di Ibra che, a proposito di amore per la propria maglia, ha davanti il fulgido esempio di Mauro Tassotti, uno che il portatore d’acqua l’ha fatto per una vita e che, come secondo in panchina, non ha uguali. Chiedere a Cesare Maldini, Ancelotti e Leonardo prima e ad Allegri adesso. Il buon Tasso un po’ come Tito Vilanova, il secondo di Pep Guardiola che prenderà il posto dell’allenatore deciso a prendersi un anno sabbatico. «Io come Vilanova? Non so cosa potrà succedere, io sono perfettamente a mio agio in questo ruolo di vice». Così Tassotti, nel prepartita della gara con l’Atalanta, risponde a chi gli chiede se in futuro possa sedersi sulla panchina rossonera al posto di Massimiliano Allegri. «Le voci su Allegri non ci toccano - continua Tassotti -. Pensiamo a far bene noi, poi la società farà le sue scelte al termine della stagione».
«Stiamo facendo un po’ di fatica in queste ultime partite - ammette il Tasso -, mentre loro (la Juventus, ndr) sono in formissima. Dobbiamo cercare di portare a casa i tre punti per tenere vivo il campionato, finchè la matematica non ci condanna.

Su molti giornali sembra che lo scudetto sia già stato assegnato. Aspettiamo queste ultime giornate, poi vedremo e se i bianconeri ci saranno ancora davanti faremo loro i complimenti. In caso contrario saranno loro a farli a noi come io spero proprio».

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