Il Tea Party alla conqusita di Hollywood

New YorkDopo il cinema, il Tea Party si rivolge adesso alla tv, proponendo un serial sulla rivoluzione americana. Il movimento politico indipendente che sta facendo storia, avendo vinto le elezioni e promettendo di mettere alle corde Obama e ridare slancio all’opposizione repubblicana, vuol far breccia in un mondo dell’entertainment dove dominano le sceneggiature liberal. Per farlo produce, a gran velocità, un serial che ricordi agli americani l’eroismo dei coloni in quella che sembrava una rivoluzione disperata contro le armate del re d’Inghilterra. Gli Usa sono già in mood elettorale; così, come aveva già fatto l’anno scorso con La rivolta di Atlante - tratta dall’epopea pubblicata nel 1957 dalla scrittrice Ayn Rand - il Tea Party vuole ricordare ai telespettatori l’importanza della Costituzione.
La serie s’intitola Courage - New Hampshire, e racconta la storia di Sarah Pain, una giovane contadina delle colonie che accusa un sergente delle milizie britanniche di averla sedotta e abbandonata con il suo neonato. A produrla due protagonisti del Tea Party, che hanno fondato la casa di produzioni Colony Bay: James Ridley e Jonathan Wilson stanno per portare sullo schermo ritratti inediti dei Padri Fondatori, imponendosi non solo nel dibattito politico ma anche nel palinsesto di una tv troppo spesso prodotta e scritta dalla sinistra.
Gli attori del cast hanno dichiarato di non aver mai sospettato che i produttori fossero membri del Tea Party: sul set, infatti, non si è mai parlato di politica. «Abbiamo voluto che fosse la storia della rivoluzione a parlare - ha spiegato Wilson -;lavoro a Hollywood da anni e conosco registi che prima di ingaggiare un divo gli domandano se ha votato per Obama. Noi li abbiamo scelti solo per la loro bravura. Inoltre, non sono mai riuscito a capire perché cinema e tv ignorino la rivoluzione americana».
La prima puntata è stata mostrata in un cinema californiano ad una audience incantata e il tam tam di Facebook e Twitter sta coinvolgendo milioni di seguaci del Tea Party. «Finora nessuno si è fatto avanti per mandarlo in onda - ha proseguito Wilson -; ma le riprese proseguono.

Lo scorso novembre nessuno credeva che avremmo vinto le elezioni e Hollywood non è un nemico facile, ma a Hollywood regna il dio dollaro. Quando i network vedranno che c’è una audience, diventerà giocoforza mandarlo in onda».

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