Resterà in cartellone fino al 17 aprile al Teatro Carcano di Milano "La bottega del caffe", nuova produzione della Compagnia del Teatro Carcano che, dal debutto al Teatro Comunale di Treviso del 4 febbraio scorso, sta ottenendo un successo incondizionato di critica e pubblico. Grande merito degli allori milanesi e non solo, va senza dubbio agli interpreti principali della commedia di Carlo Goldoni, scritta nel 1750: sono Marina Bonfigli, direttore artistico della compagnia fondata dal mitico e indimenticato Giulio Bosetti, Antonio Salines, Virgilio Zernitz e Massimo Loreto. Scene e costumi sono di Guido Fiorato; le musiche di Giancarlo Chiaramello; la regia è affidata a Giuseppe Emiliani.
Ma perché mettere in scena un classico, e perché proprio "questo" classico? In primo luogo "La bottega del caffè" rimane, come la maggior parte del teatro di Goldoni, un eccezionale banco di prova per attori, registi, scenografi e costumisti: dunque per tutta la parte artistica.
In secondo luogo: come tutti i più grandi autori, Goldoni descrive, indaga e mostra allo spettatore, in forma imperfettibile, l'agire degli esseri umani in un determinato contesto storico e in un continuum culturale che ancora oggi ci appartiene. Invidia, amore, odio, brama di denaro, di potere, lotta per il benessere, per il cibo, sono forse cambiati, nella loro sostanza, da quando Goldoni ha scritto i suoi capolavori? No. Del resto, cambiano i tempi, ma l'uomo resta sempre lo stesso, con i suoi vizi, le sue miserie, le sue piccolezze e vacuità. Però Goldoni, che fa parte di quella ristrettissima cerchia di autori che hanno scritto sul palcoscenico e per il palcoscenico, secondo regole che sono ancora oggi insuperate poiché rappresentano un perfetto equilibrio fra la parola e l'azione scenica, li descrive in maniera ineguagliata.
In terzo luogo vi è una motivazione di carattere affettivo. Questa meravigliosa commedia venne allestita con Giulio Bosetti nel 1989 al Teatro Romano di Verona. La regia era di uno dei maggiori registi italiani: Gianfranco De Bosio. I bellissimi costumi erano di Santuzza Calì e le scene di Emanuele Luzzati, forse il più grande scenografo teatrale del dopoguerra.
Per prenotazioni: 02.55181377, 02.55181362, www.vivaticket.it, www.ticketone.it.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.