Nioh (Sony per PS4), sviluppato dal Team Ninja, catapulta il giocatore nel Giappone del 600, martoriato dalle guerre civili. Il protagonista è William Adams, che storicamente è stato uno dei primi inglesi non solo a sbarcare in terra nipponica, ma a diverntare samurai. Qui, dotato di poteri soprannaturali, intraprende un viaggio che lo porterà ad affronterà diverse creature umane e diaboliche, accrescendo esperienza e conoscenza. Un gioco praticamente senza fine, grazie ai tanti scenari.
Il titolo in questione può essere definito un soulslike, in quanto sono presenti diversi elementi caratteristici di questo genere, che ricordano molto i giochi sviluppati da Hidetaka Miyazaki.
In Nioh troveremo dei templi al posto dei falò, dei souls come checkpoint, gli amrita al posto delle anime, il ki come barra della stamina e, soprattutto, l’elemento frustrazione che, per i masochisti amanti del genere, è un punto a favore.
Nioh, però, non è solo una copia in chiave giapponese dei Souls. Infatti, offre un sistema di combattimento molto vario, che permette al giocatore di affrontare l’avventura con il proprio stile personale (basta sapere che sono presenti cinque categorie di armi differenti, che possono essere usate con tre impugnature diverse e che ognuna delle quali dà la possibilità di eseguire combo specifiche).
Un’altra novità offerta dal Team Ninja è il ritmo ki, che, con la pressione di un tasto con perfetto tempismo, permetterà di ricaricare la barra della stamina e dare la possibilità al giocatore di sferrare più colpi consecutivi senza rimanere privo di energia per difendersi dagli avversari con parate o schivate.
Il level design richiama in parte quello dei Souls, con strade, tesori e scorciatoie nascoste che vanno trovati con un’attenta esplorazione; la vera differenza è che il titolo sviluppato da Team Ninja non è un mondo senza apparenti vincoli di spostamento, ma è strutturato in missioni singole, principali e secondarie, ambientate in aree diverse e scollegate tra loro.
Uno dei pochi nei in questo titolo è l’incostanza della difficoltà dei boss, dato che si passerà da uno probabilmente annientato al primo tentativo a un altro che ci
terrà impegnati per decine e decine di tentativi, e viceversa.In sostanza, il gioco è consigliato soprattutto agli amanti dei Souls, ma anche a coloro i quali sono in cerca di un titolo che li metta veramente alla prova.
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