Mentre tra gli uffici di Cupertino e quelli dell'Fbi si discute se sbloccare o meno il melfonino del terrorista di San Bernardino, un gruppo di ricarcatori dell'azienda di sicurezza di Palo Alto Networks ha scoperto che il Mac prodotto dalla Apple non è pi al sicuro.
Gli esperti hanno individuato un malware nel sistema del Mac, chiamato KeRanger, uno di quei virus che crittografano i dati, rendendoli inaccessibili e poi per liberarli chiedono un "ransom" e cioè un riscatto. Finora questo genere di virus aveva risparmiato l'azienda fondata da Steve Jobs. Si tratta di software dannosi che s'installano illegalmente nel sistema senza autorizzazione, bloccandone le operazioni e, tramite un pop-up chiedono un riscatto per sbloccarli.
Il ransomware colpisce attraverso Trasmission, applicazione usata per trasferire file - per lo più musica e film - attraverso la rete peer-to-peer di BitTorrent. Scaricando una versione infetta dell'applicazione gli utenti hanno ricevuto anche il virus KeRanger che resta dormiente tre giorni per poi bloccare i dati presenti sul Mac e chiedere ai proprietari un pagamento per rilasciarne i dati. In genere un Bitcoin, pari a circa 400 dollari. Messe al corrente della minaccia nel fine settimana, sia Apple sia la società produttrice di Trasmission sono corse subito ai ripari rendendo disponibile una nuova versione dell'app senza il virus. Misura che però non aiuterà coloro che sono stati già colpiti dagli hacker.
Questo tipo di attacco informatico, nato in Russia qualche anno fa, ha preso piede su scala globale e oggi è una delle minacce informatiche emergenti.
Ci si può infettare in molti modi, anche rispondendo ad una mail. Le principali società di sicurezza informatica sono concordi nell'individuare una crescita progressiva degli attacchi ransomware che nel corso del 2015 sono più che raddoppiati.
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