Bruce Willis contro iTunes? Una montatura. Ma il problema c'è

Secondo il Daily Mail l'attore era pronto a trascinare Apple in tribunale. Il motivo? Le regole di iTunes, che non gli permetterebbero di lasciare alle figlie la sua collezione musicale. Una bufala, ma il polverono sollevato non è privo di fondamento

Bruce Willis contro iTunes? Una montatura. Ma il problema c'è

Bruce Willis ce l'ha con la Apple. Per un motivo a ben guardare più che valido. L'attore statunitense - questa la storia riportata dal Daily News - avrebbe deciso di lasciare nel testamento la sua collezione musicale alle figlie.

L'attore di Die Hard è un vero appassionato di musica. E di iTunes. Dallo store della Apple ha scaricato migliaia di brani, che ha immagazzinato in "molti e molti iPod". Parole sue. Giustificato il suo desiderio di lasciare la musica scaricata alle figlie, dopo la morte. Chi non vorrebbe lasciare agli eredi qualcosa che ai propri occhi ha grande valore?

C'è però un problema, a cui molti degli utenti che quotidianamente utilizzano iTunes non hanno pensato. E così pure Bruce Willis. La piattaforma musicale messa in piedi dall'azienda di Jobs non vende musica. La differenza è sottile. In pratica un tecnicismo. Ma c'è. Quello che comunemente viene definito "acquistare un brano da iTunes" è un'azione che non prevede affatto un passaggio di proprietà. Bensì un noleggio. A lungo termine, ma pur sempre un noleggio.

Dunque? Dunque "scaricare da iTunes" è sinonimo di prendere un film al videonoleggo - per quanto ormai l'usanza stia scomparendo - o di farsi prestare un cd da un amico. Prima o poi l'oggetto va riportato indietro. Pena una multa. O l'incrinatura di un rapporto, a secondo del livello di morbosità che l'amico in questione nutre verso la propria musica.

La differenza rispetto all'acquisto di un vecchio cd, piuttosto che di un vinile, è palese. Neppure in quel caso si acquisivano diritti sull'opera artistica. Ma si poteva certo dire di possedere una copia del tal disco di un artista. Con i file scaricati da iTunes le cose vanno diversamente, L'utente, in questo caso, si limita ad acquisire dei diritti a lunga scadenza per l'utilizzo della musica su determinati oggetti.

Se non è vero che Willis ha intenzione di trascinare in tribunale Apple (la notizia è stata smentita su twitter dalla moglie), né di lasciare i brani alle figlie, è però verissimo che l'episodio solleva diverse questioni.

Una su tutte? Gli utenti non leggono le ciclopiche condizioni d'uso di iTunes.

Inoltre, regalare brani di cui si possiedono i diritti d'uso a un amico è impossibile. Unica soluzione: cedere all'amico pure i dati del proprio account. In ultimo solleva di nuovo un ulteriore problema, la mancanza di una legislazione precisa sul destino delle proprietà digitali post-mortem.

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