Anche Facebook scende in campo mettendosi al servizio dell'emergenza Coronavirus per studiare e prevenire, per quanto possibile, la diffusione del virus.
Mark Zuckerberg ha deciso di ampliare il suo programma Data for Good mettendo a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo nuovi strumenti di osservazione e segnalazione ed evitare che il Covid si continui ad estendere a macchia d'olio. Del team italiano fanno parte il professore Stefano Denicolai dell'Università di Pisa e Walter Quattrociocchi che guida il Laboratory of Data Science and Complexity dell'Università di Venezia. Come si legge su Repubblica, entrambi fanno parte della task force nominata dal governo italiano per combattere l'emergenza Covid-19, che quasi sicuramente utilizzerà i dati di Facebook.
Ecco le mappe
Tre nuovi tipi di mappe aiuteranno a capire sia i movimenti delle persone nelle vicinanze o lontano da casa, sia "l'indice di connessione sociale" per ipotizzare la diffusione del contagio e le probabilità che le persone di un'area vengano in contatto con le persone di un'altra area. Le analisi delle università italiane affiliate al progetto non sono state ancora rese pubbliche.
Lo stato di salute
In collaborazione con il Centro di Ricerca Delphi della Carnegie Mellon University, soltanto per gli Stati Uniti c'è un elemento in più: è stato creato un questionario che alcuni utenti vedranno comparire in cima al loro flusso di notizie su Facebook dove bisognerà inserire, in forma totalmente anonimia, il proprio stato di salute. "Pensiamo che Facebook e l'industria tecnologica possano fornire modi innovativi per aiutare esperti ed autorità in questa crisi. Non pensiamo che questi sforzi debbano compromettere la privacy", ha spiegato Steve Satterfield, director of privacy and public policy di Facebook.
L'iniziativa che Facebook ha messo in campo da poche ore fa parte del più ampio progetto Data for Good con il quale, già da alcune settimane, condivide questi dati con istituti e gruppi di ricerca selezionati. In Italia, ne fanno parte le Università in cui insegnano Walter Quattrociocchi e Stefano Denicolai, entrambi dentro la task force tecnologica nominata dal governo che fa parte di un sottogruppo chiamato "Web data e impatto socio-economico".
Soltanto pochi giorni fa si era mosso anche Google che molto presto metterà a disposizione degli esperti i suoi dati con gli spostamenti delle persone e l'affollamento dei luoghi, esattamente come farà a breve il social fondato da Zuckerberg.
L'utilizzo dei big data
Parallelamente, si sta già lavorando alla mappatura della gente tramite i social come ha spiegato Stefano Denicolai, docente di gestione dell'innovazione alla facoltà di Economia di Pavia, impiegato nella task force di Palazzo Chigi per studiare l'impatto socio-economico attraverso i big data.
"Attraverso i dati rilasciati dai social network possiamo riuscire a comprendere l'effetto che una fake news genera sugli utenti - spiega Denicolai - oltre a ciò, accedendo alle anonimizzate
informazioni sugli spostamenti comprendiamo il flusso ma anche la ragione dei movimenti. Ad esempio, se un determinato gruppo di persone si spostino in un determinato punto per lavoro oppure per necessità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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