In un messaggio inviato ai partecipanti al congresso mondiale di SIGNIS che si terrà a Seoul dal 15 al 18 agosto, papa Francesco torna a scagliarsi contro le fake news. Lo fa un mese dopo l'udienza ai Paolini riuniti in capitolo generale durante la quale, parlando a braccio, aveva chiesto una comunicazione "pulita" da contrapporre a quella, a suo dire, odierna in cui "manca pulizia, manca onestà, manca completezza". In quell'occasione il pontefice aveva detto che la "disinformazione è all’ordine del giorno": nel messaggio inviato per il congresso dell'associazione cattolica internazionale per la comunicazione si è soffermato in particolare sull'utilizzo dei social media che, a suo dire, "ha sollevato una serie di gravi questioni etiche che richiedono un giudizio saggio e discernente da parte dei comunicatori e di tutti coloro che si occupano dell'autenticità e della qualità delle relazioni umane". Bergoglio ha detto che i siti sono diventati "luoghi di tossicità, incitamento all'odio e fake news". Il compito dei comunicatori cattolici, dunque, deve essere quello di aiutare le persone, ed in particolare i giovani, a "sviluppare un sano senso critico, imparando a distinguere il vero dal falso, il bene dal male" nonché ad "apprezzare l'importanza di lavorare per la giustizia, la concordia sociale e il rispetto della nostra casa comune".
Il richiamo a contrastare le fake news è uno dei temi ricorrenti nel pontificato di Francesco che ultimamente ritorna con una maggiore frequenza nei discorsi e nei messaggi pubblici rispetto al passato. Anche a fine maggio, nel corso di una catechesi a piazza San Pietro, il papa aveva detto che la nostra è "la stagione delle fake news, delle superstizioni collettive e delle verità pseudo-scientifiche", sottolineando a braccio quanto sia curioso che “in questa cultura del sapere, di conoscere tutte le cose, anche della precisione del sapere" si siano potute diffondere "tante stregonerie colte" che porterebbero a una "via di superstizione".
Nel suo appello ai comunicatori cattolici a fare "apostolato dell'ascolto" e a fare il proprio lavoro evangelicamente, Bergoglio ha voluto toccare la questione sociale a lui tanto cara: nessun popolo va lasciato indietro anche nel cammino digitale.
Per questo motivo, nel messaggio al congresso mondiale di Signis ha chiesto anche di "considerare le numerose comunità nel nostro mondo che rimangono escluse dallo spazio digitale, rendendo l'inclusione digitale una priorità". "Così facendo", ha affermato il papa, si darà "un contributo significativo alla diffusione di una cultura di pace fondata sulla verità del Vangelo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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