Papa Bergoglio si è scagliato contro le fake news. L'appello ai giornalisti è arrivato alla fine del Regina Coeli di oggi. Dalla finestra del Palazzo apostolico, il Santo Padre ha tuonato contro le distorsioni di un certo modo di fare informazione.
Oggi è la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. In più di un'occasione il Vaticano ha espresso ferma contrarietà nei confronti delle narrazioni falsate. Questa volta, però, è stato lo stesso Papa Francesco a porre l'accento sul tema. Bergoglio ha voluto rivolgere un "saluto tutti gli operatori dei media, in particolare i giornalisti che si impegnano a cercare la verità delle notizie, contribuendo a una società giusta e pacifica".
Ben venga, insomma, un giornalismo equilibrato e corretto, che fa della ricerca del vero il suo fine più alto. Male, anzi malissimo, l'informazione articolata attraverso una specifica strategia: "la mimesi", cioè "una strisciante e pericolosa seduzione che si fa strada nel cuore dell’uomo con argomentazioni false e allettanti".
Il "serpente astuto" è solito produrre fake news. Anche in questo caso, in sintesi, il pontefice argentino ha chiamato in causa il maligno. I lettori ricorderanno come l'argentino sia il pontefice che, più di tutti i suoi predecessori al soglio di Pietro, ha fatto riferimento al diavolo e alla sua opera. Questo è il pontificato più attento alle seduzioni messe in atto dal demonio. "Queste notizie, false ma verosimili, sono capziose - ha sottolineato il papa argentino - nel senso che sono abili a catturare l’attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi, all’interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare, quali l’ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione".
Esisterebbe, quindi, una tendenza a modificare gli animi della società attraverso stimolazioni artificiali in grado di influenzare tanto la sfera emotiva quanto quella razionale delle persone. L'atteggiamento sarebbe contiguo a quello del demonio.Come si apprende leggendo la Genesi, per il Santo Padre, è infatti il serpente a produrre la prima fake news. Quella che getta l'uomo nel peccato e lo condanna alla necessità della redenzione. Anche la Bibbia, insomma, racconterebbe di "notizie false, ma verosimili". Bergoglio ha citato anche la storia di Caino e Abele e il caso della Torre di Babele.
La disinformazione, allora, diviene per Papa Francesco un vero e
proprio "dramma". Prodotta sia da "attori volontari" sia da "attori involontari". Bergoglio ha quindi ringraziato i giornalisti che operano per la verità. La Santa Sede insiste nella battaglia contro le fake news.
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