Smartphone walking, una nuova sindrome pericolosa per la sicurezza

C'è chi si è scontrato con un pedone intento a scorrere Facebook o è rimasto bloccato sulla metro perché un passeggero si è fermato davanti all'ingresso del convoglio intento a mettere like su Instagram

Smartphone walking, una nuova sindrome pericolosa per la sicurezza

Si chiama "smartphone walking" ed è una pericolosa abitudine praticata da un italiano su due. Consiste nell'aggirarsi per la città con gli occhi fissi sullo schermo del proprio smartphone senza vedere ciò che sta intorno, mettendo a rischio la propria sicurezza e quella degli altri, ignorando la segnaletica stradale e gli altri passanti.

È quanto emerso da un esperimento sociale condotto da Found!, la prima story engagement factory in Italia, utilizzando oltre 5000 segnalazioni raccolte grazie agli osservatori sparsi per le 5 maggiori città italiane, oltre che su un panel di 25 esperti tra psichiatri e sociologi, con l'obiettivo di esaminare quali siano i comportamenti "tecnologici" urbani più pericolosi per la pubblica sicurezza.

I risultati indicano che lo "smartphone walking" ha contagiato il 53% degli italiani e che provoca sempre più incidenti, perfino mortali.

Viene praticato soprattutto nelle grandi metropoli come Milano (61%) e Roma (58%), principalmente da manager (65%) e imprenditori (62%) tra i 30 e i 45 anni e giovani studenti (58%) tra i 16 e i 29.

C'è chi si è scontrato con un pedone intento a scorrere il proprio diario di Facebook (65%), o è rimasto bloccato sulla metro perché un passeggero si è fermato davanti all'ingresso del convoglio intento a mettere like su Instagram (41%).

La smartphone walking accomuna grandi e piccini, uomini e donne, da Nord a Sud. Per quanto riguarda gli uomini troppo spesso utilizzano lo smartphone mentre fanno jogging (62%), mentre portano al parco il cane (52%) e quando seguono i risultati degli eventi sportivi durante i match (47%).

Le donne

invece si distraggono con i dispositivi digitali molto spesso durante le lunghe sessioni di shopping per le vie del centro (61%), mentre sono al supermercato a fare la spesa (54%) e mentre accompagnano i figli a scuola (47%).

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