Dieci minuti possono bastare per convincere un'azienda della bontà della propria idea. Di sicuro sono stati sufficienti a Giulia Pagnozzi e al suo team che hanno vinto l'edizione italiana di Uberpitch, l'iniziativa di Uber che ha permesso a 4000 persone in tutta Europa di presentare la propria idea imprenditoriale a un gruppo di investitori a bordo di un'auto prenotata attraverso l'applicazione.
La migliore idea italiana è stata quella di Giulia Pagnozzi, milanese di 24 anni, diplomata negli Stati Uniti e laureanda in giurisprudenza. Insieme agli ingegneri Matteo Salati e Luca Filannino, al grafico Luca Borgese e al programmatore Maksym Bodnar, Giulia ha dato la miglior risposta alla domanda lanciata dal concorso di Uber.
"Quanto tempo passa alla ricerca di un parcheggio chi guida una macchina?", questa la traccia lanciata da UberPitch da cui i partecipanti dovevano partire per lanciare la loro idea imprenditoriali.
Il progetto vincente si chiama WiPark e si ripropone di agevolare la ricerca di parcheggio in città attraverso la condivisione delle informazioni su dove si è lasciata la macchina. Anche l'Amat, l'Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio di Milano, ha partecipato all'idea lasciando accedere il team ai loro server per utilizzare informazioni come il tempo impiegato a cercare parcheggio e il tasso d'inquinamento della città.
“Uberpitch è stata per una grande opportunità", spiega Giulia.
"L’essere stati scelti come la migliore idea italiana ha dato a tutto il team una nuova motivazione, facendoci finalmente realizzare quale sia il grande potenziale di WiPark e rendendoci orgogliosi del lavoro svolto finora e dell’impegno dedicato al nostro progetto” dice la giovane startupper. ”Questo - conclude - ci spinge a lavorare ancora più intensamente e speriamo grazie al grande aiuto di Uber e di United Ventures di poter vedere realizzata la nostra idea il prima possibile”.
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