Teheran - Prosegue il tira e molla tra l'Iran e la comunità internazionale sul dossier nucleare. L’accordo oggi appare nuovamente più lontano. L’Iran ha confermato infatti il proprio rifiuto a inviare l'uranio arricchito all’estero in cambio di combustibile per il suo reattore di ricerca. Un annuncio che non rappresenta ancora la risposta ufficiale e definitiva di Teheran alla proposta di accordo dell’Occidente, mediata dall’Aiea, ma che va interpretato come un nuovo, preciso, segnale di chiusura delle autorità locali, inviato da una personalità prestigiosa quale è il presidente della Commissione Affari Esteri del parlamento, Alaeddine Boroujerdi. "Non è previsto l’invio di una parte dei 1.200 chili di uranio a un altro paese in cambio di combustibile. È ormai fuori questione, che sia un processo graduale o in unica soluzione", ha affermato Boroujerdi. "Al momento attuale i nostri esperti stanno cercando di vedere in che modo ottenere combustibile e trovare una soluzione a questo problema. Ali Ashgar Soltanieh (il rappresentante iraniano all’Aiea, ndr) sta negoziando per trovare una soluzione", ha aggiunto.
La mediazione dell'Aiea L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) aveva presentato il 21 ottobre un progetto di accordo che garantisce a Teheran la consegna di combustibile nucleare per il suo reattore di ricerca, pur garantendo un maggiore controllo degli stock iraniani di uranio arricchito: una soluzione che ha lo scopo prioritario di alleviare le preoccupazioni internazionali sul programma nucleare iraniano. La soluzione individuata dall’Aiea prevede che l’Iran esporti in Russia la maggioranza del suo uranio arricchito fino al 5%, per un ulteriore arricchimento fino a quasi il 20%, e che la Francia garantisca in seguito la sua trasformazione in combustibile nucleare per il reattore di Teheran. Questo progetto di accordo è stato approvato da Stati Uniti, Russia e Francia.
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Ma già ieri il leader iraniano aveva detto in un’intervista alle televisioni turche che Teheran preferisce comprare il combustibile di cui necessita ed è pronta a proseguire i negoziati su questo punto. "L’agenzia (l’Aiea, ndr) ci ha detto che qualche paese è pronto a venderci il combustibile. Discutiamone", ha affermato il presidente iraniano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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