"Abbiamo vinto insieme": Sinner spiega come ha battuto il re del tennis

La vittoria contro Djokovic è una consacrazione: Jannik Sinner può adesso battere chiunque e ambire a traguardi ancora più alti. "Questa vittoria la metto sul gradino più alto del podio". Paradossalmente, però, non è ancora in semifinale: ecco cosa serve

"Abbiamo vinto insieme": Sinner spiega come ha battuto il re del tennis
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A mezzanotte e 28 minuti, dopo oltre tre ore di gioco, un boato ha accompagnato l'ultimo punto di Jannik Sinner con il quale ha vinto, per la prima volta, contro il numero uno del mondo Novak Djokovic: il pubblico del Pala Alpitour si è alzato in piedi ad applaudire, a lungo, il nostro campione di 22 anni che adesso è davvero un tennista completo e può battere chiunque. Tutti i tennisti del circuito, come e più di prima, devono adesso temere la forza e l'imprevedibilità del campione italiano che diventa un serio candidato per la vittoria degli Atp Finals.

Sinner: "La vittoria più importante"

"Non esiste un posto più bello per battere il numero uno al mondo di questo. Come non riuscivo a battere Medvedev ed ho fatto un percorso per farcela così è accaduto con Nole", ha raccontato soddisfatto Sinner nel dopo gara raccontando le differenze con Wimbledon, dove non era riuscito nemmeno a vincere un set. Un ringraziamento speciale lo ha riservato al pubblico che lo ha sostenuto dall'inizio alla fine. "Qui sono riuscito a giocare i punti importanti nel modo migliore. Dopo aver perso il secondo set sono riuscito a ripartire grazie anche al vostro sostegno. Abbiamo vinto insieme". Il cambio di mentalità, definitivo, è arrivato nelle ultime ore: i passaggi a vuoto di Sinner durante tutto l'incontro sono stati irrisori, anche l'altoatesino di San Candido è convinto che adesso può battere pure il serbo.

"Questa vittoria la metto sul gradino più alto di un podio ideale. Non avevo mai battuto Nole prima: ed è uno che ha vinto 24 Slam. Ora nella mia testa so che posso battere anche lui", ha raccontato. Alla domanda su quale fosse stato l'aspetto più determinante della sua gara ha risposto tante cose ma specialmente "l'aspetto mentale. Dopo aver sprecato i due mini-break nel tie-break del secondo set, l'essere ripartito subito forte nel terzo è stata una grande reazione". A fine gara, nel consueto saluto a metà campo, Djokovic si è complimentato sottolineando la bravura di Sinner nel giocare i punti importanti. Insomma, un'impresa: dopo tre ore ha vinto contro il numero uno del mondo, colui il quale ha vinto più di tutti nella storia di questo sport.

Non per questo Jannik ha intenzione di fermarsi: la vittoria di stanotte è soltanto il primo tassello verso un futuro da numero uno del mondo. "Non bisogna mai dare nulla per scontato, nel tennis come nella vita. Nella mia testa il migliorarsi è un concetto sempre presente": sempre chiaro, diretto e pronto ad andare avanti anche se questa vittoria, nella sua mente, se la godrà più delle altre. "Però è normale che io a 22 anni abbia ancora tanto da imparare. Tatticamente il mio team ed io abbiamo preparato il match nel modo giusto".

Le parole di Djokovic

Il re è sceso dal trono: l'impresa di Sinner ha lasciato il segno anche nel serbo che ha notato differenze abissali nel gioco di Sinner anche soltanto rispetto a pochi mesi fa quando si sono affrontati sull'erba di Wimbledon. "Dal punto di vista di padronanza del gioco credo che anche oggi abbia giocato su quei livelli, ha servito forse meglio. Ma la differenza più grande è stata il coraggio con cui ha giocato i punti più importanti", ha spiegato Djokovic.

Da campione quale è anche se spesso sopra le righe (più volte beccato dal pubblico del Pala Alpitour per i suoi atteggiamenti in campo), ha ammesso senza mezzi termini che Sinner "ha meritato di vincere perché in quei momenti non sono stato abbastanza aggressivo né abbastanza deciso lasciandogli l'opportunità di prendere il controllo degli scambi". Di fronte ai giornalisti ha sottolineato il coraggio di Sinner "nei momenti chiave, ha messo a segno alcuni punti straordinari e ha usato alla perfezione quei colpi di cui aveva bisogno: giù il cappello".

La situazione nel girone

Nel Green Group, quello di Sinner, l'italiano è al primo posto davanti a tutti ma non è ancora certo, matematicamente, della qualificazione in semifinale: dopo l'incredibile ritiro di Tsitsipas contro Rune (e dal torneo) dopo soli tre game, Jannik è davanti a tutti con due punti con quattro set vinti e uno perso: Djokovic e Rune sono al secondo posto con la differenza set che al momento vede in vantaggio di uno il serbo.

Ma cosa serve per andare in semifinale? Ovviamente battere il danese mentre, nel caso in cui dovesse perdere, si dovrà sperare che Djokovic

perda almeno un set contro il sostituto di Tsitsipas, il polacco Hubert Hurkacz. Non dovessero andare così le cose sarà necessario fare i conti dei quozienti del game sperando che Sinner sia davanti a uno dei due avversari.

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