Francia, autobomba contro la sinagoga: "Il sospetto aveva una bandiera palestinese"

Ferito un agente della polizia municipale, indaga l'antiterrorismo. Il ministro Darmanin: "Atto criminale". Rafforzata la sicurezza attorno a luoghi di culto ebraici

Francia, autobomba contro la sinagoga: "Il sospetto aveva una bandiera palestinese"
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Torna l'incubo antisemitismo in Francia. Due porte della sinagoga Beth Yaacov a La Grande-Motte, nel dipartimento dell'Herault, sono state incendiate dopo che due automobili parcheggiate davanti al luogo di culto hanno preso fuoco.

Il sospettato per l'incendio alla sinagoga

Un uomo ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della sinagoga recava una bandiera palestinese intorno alla vita. Lo ha riferito una fonte vicina alle indagini ai media francesi. La telecamera di videosorveglianza mostra, secondo un'altra fonte vicina al caso, quest'uomo con bottiglie vuote in mano.

La Procura nazionale antiterrorismo ha annunciato di aver aperto un'indagine, nello specifico per tentati omicidi terroristici. All'interno della sinagoga si trovavano cinque persone, tra cui il rabbino, che non sono rimaste ferite. Gabriel Attal è atteso sul posto nel pomeriggio, accompagnato da Gerald Darmanin.

Cosa sappiamo dell'incendio alla sinagoga

Secondo Bfmtv, in uno dei veicoli era custodita una bombola di gas. Le fiamme hanno probabilmente provocato un'esplosione, ferendo un agente della polizia municipale. Stando alle informazioni raccolte dall'emittente, le immagini della videosorveglianza mostravano l'individuo sospetto abbandonare la scena poco prima dell'incendio.

Il ministro dell'Interno Darmanin ha rassicurato i concittadini di fede ebraica conferendo loro il suo sostegno. Su richiesta del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, tutti i mezzi sono mobilitati per appurare l'accaduto.

Il terrorismo filopalestinese nel mirino

L'episodio inquieta soprattutto alla luce dell'allarme avanzato nella giornata di ieri dal canale israeliano Channel 12, che ipotizza possibili attentati ai danni di cittadini israeliani o di fede ebraica, orditi da Hamas come vendetta per l'uccisione di Ismail Haniyeh.

L'organizzazione palestinese starebbe, secondo Tel Aviv, meditando una ritorsione ancora più subdola: una decisione presa due giorni dopo l'assassinio di Haniyeh, e che potrebbe prendere di mira anche alti funzionari o turisti. Un cambio di strategia visto che, in passato, questa tattica è stata usata più da Hezbollah ma mai dall'organizzazione ora diretta da Sinwar.

Rafforzati i controlli e la protezioni ai luoghi di culto ebraici

Secondo le prime informazioni rilanciate dalla stampa francese, i vigili del fuoco sono intervenuti attorno alle 8.30 del mattino di oggi 24 agosto. Sul posto si trovano anche esperti di artificieri e i gendarmi dell'unità investigativa della polizia dell'Hèrault, mobilitati per effettuare le prime osservazioni.

Il ministro dell'Interno Darmanin ha chiesto a tutti i prefetti di rafforzare immediatamente la presenza statica nei pressi dei luoghi di culto ebraici, che, tuttavia, godono già di una protezione significativa da parte della polizia, tenuto conto del contesto internazionale e dell'andata di antisemitismo che sta colpendo la Francia e l'Europa. Rafforzata anche la presenza degli agenti anche all'ingresso e all'uscita degli studenti davanti agli istituti scolastici ebraici. Il presidente del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), Yonathan Arfi, ha denunciato "con forza un tentativo di uccidere degli ebrei" in seguito all'esplosione.

L'impennata di antisemitismo in Francia

Gli atti antisemiti sono quasi triplicati dall’inizio dell’anno, con 887 episodi registrati durante la prima metà dell’anno, mentre nello stesso periodo del 2023 ce ne sono stati 304.

Accadimenti di questo tipo hanno subito n'impennata dopo il 7 ottobre, secondo il dimissionario ministro dell’Interno, che ne ha registrati

1.676 nel corso dell’anno, quattro volte di più rispetto al 2022. Il più grave, nel mese di maggio, quando la sinagoga di Rouen è stata incendiata all'alba da un uomo che è stato poi ucciso dalla polizia.

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