Il Tesoro: "Conti pubblici, serve manovra correttiva: 25 miliardi nel 2011-12"

Il Tesoro pubblica le stime sui conti dell'Italia: nel 2010 crescita dell'1%, rapporto deficit-pil al 118,4% e debito al 5%. Per il riequilibrio servono due Finanziarie correttive: per recuperare 1,6 punti di pil. Disoccupazione in frenata all'8,7%

Il Tesoro: "Conti pubblici, 
serve manovra correttiva: 
25 miliardi nel 2011-12"

Roma - Nel 2011-12 la manovra economica correttiva sarà di 25 miliardi di euro. Il mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica comporta "una manovra correttiva sul saldo primario pari in termini cumulati a circa l’1,6% del pil nel biennio 2011-2012". Lo scrive il Tesoro nella Ruef. In termini assoluti l’ammontare delle manovre è pari a 24,8 miliardi calcolando che il pil 2010 è pari a 1.554,3 miliardi di euro. Il pil nel 2010 crescerà dell’1% mentre l’indebitamento netto si attesterà al 5% del pil: sono le nuove previsioni del Tesoro contenute nella relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica. La crescita nel 2011 sarà dell’1,5%. Il rapporto debito pubblico-pil salirà quest’anno al 118,4% e fino al 118,7% nel 2011. Questo senza considerare gli effetti di un intervento per sostenere la Grecia.

Tasse e inflazione Cala quest’anno la pressione del fisco: si attesterà, secondo le nuove stime contenute nella Ruef pubblicata dal Tesoro, al 42,8%, "riportandosi a un livello inferiore a quello del 2008". L’inflazione nei prossimi mesi "proseguirà lungo un percorso di graduale innalzamento" attestandosi nel 2010 all’1,3% (1,5% per l’indice armonizzato europeo). L’aumento dei prezzi al consumo, spiegano da via XX Settembre, è legato, tra l’altro, all’esaurirsi degli andamenti favorevoli dei costi energetici e delle materie prime.

La disoccupazione Il tasso di disoccupazione si attesterà nel 2010 all’8,7% per poi ridursi gradualmente fino all’8,2% nel 2012. Secondo il Tesoro, "il mercato del lavoro si manterrebbe debole nel 2010 seppur in miglioramento rispetto al 2009.

Nell’anno in corso l’occupazione misurata in unità a tempo pieno si ridurrebbe dello 0,4%. A livello settoriale, nelle costruzioni e nei servizi privati l’occupazione tornerebbe a essere positiva, mentre risulterebbe ancora in territorio negativo nell’industria in senso stretto".

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