Tesoro, dicembre salva il fabbisogno

Solo a febbraio il dato del deficit Tremonti presto vedrà Almunia

da Roma

Meglio delle previsioni, ma peggio del 2004. Il fabbisogno di cassa 2005 chiude a 60 miliardi di euro grazie al buon andamento di dicembre. L’ultimo mese dell’anno fa segnare infatti un avanzo record di 20 miliardi di euro, ottenuto grazie al buon andamento delle entrate fiscali - in particolare dell’autoliquidazione - e al successo della cartolarizzazione di immobili pubblici «Scip 6». Il mese di dicembre 2004 si era chiuso con un avanzo di 14 miliardi di euro.
Le ultime previsioni del governo ipotizzavano un fabbisogno 2005 di 65,187 miliardi. Il risultato è sensibilmente migliore di quelle stime. Secondo il ministero dell’Economia, insieme all’autoliquidazione fiscale e alla vendita di immobili, al miglioramento di dicembre hanno contribuito alcune poste contabili. «Il risultato - spiega in una nota il Tesoro - include una stima della variazione dei depositi postali e prestiti contratti da Infrastrutture Spa per la Tav, per un importo complessivo di circa 5 miliardi».
Rispetto alla fine del 2004, tuttavia, il fabbisogno di cassa è peggiorato di quasi 10 miliardi di euro (la differenza fra entrate e uscite di cassa aveva raggiunto allora i 50,119 miliardi). Il peggioramento avrà un’influenza solo parziale sul rapporto fra disavanzo della pubblica amministrazione e pil, unico dato rilevante per Maastricht. Mentre è indubbio che il maggior fabbisogno peserà, alla fine, sul rapporto fra debito e pil. Questi ultimi dati saranno resi noti dall’Istat soltanto alla fine di febbraio. Secondo le previsioni del governo, il deficit dovrebbe raggiungere a fine 2005 il 4,3% del pil, mentre il rapporto debito-pil aumenterebbe per la prima volta dal lontano 1994, raggiungendo il 108,2% del pil.
Queste tendenze saranno discusse il 23 e 24 gennaio prossimi alle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin che si terranno a Bruxelles. In particolare, Giulio Tremonti illustrerà al commissario europeo agli Affari economici e monetari, lo spagnolo Joaquin Almunia, e al presidente di turno dell’Ecofin, l’austriaco Karl-Heinz Grasser, la legge finanziaria così come approvata dal Parlamento. Gli aggiustamenti in corso d’opera ai saldi della manovra di bilancio dovrebbero garantire il rispetto della tabellina di marcia che il nostro Paese si è impegnato a rispettare per i prossimi due anni (3,8% nel 2006 e 2,8% nel 2007), fino a giungere entro i limiti di Maastricht per quanto riguarda il disavanzo. Secondo le ultime stime della commissione Ue, invece, il deficit 2006 a politiche invariate raggiungerebbe il 4,2% del pil.
È possibile che Tremonti veda Almunia prima delle riunioni Eurogruppo ed Ecofin (all’inizio di dicembre si era parlato di un incontro entro il 12 gennaio). A fine mese, la commissione di Bruxelles procederà comunque a una valutazione sulla situazione dei conti pubblici italiani, francesi e tedeschi.

Sul risultato influirà anche la previsione di crescita economica che, per quanto riguarda il nostro Paese, la commissione individua nell’1,5%. Una maggiore o minore crescita economica, rispetto alle stime, influirà sul dato conclusivo.

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