"Le toghe paghino per errori" Via libera da Montecitorio sulla responsabilità civile

La Camera dà il via libera alla norma sugli errori dei magistrati contro il parere del governo. Catricalà: "Verrà modificata in Senato". Cicchitto: "Voto trasversale". Di Pietro rievoca gli anni di Mani Pulite: "Il popolo alzerà i forconi"

"Le toghe paghino per errori" Via libera da Montecitorio sulla responsabilità civile

Con 264 sì, 211 no e 1 astenuto, la Camera dà il via libera alla responsabilità civile dei magistrati. La norma, su cui il governo aveva espresso parere negativo, era stata proposta dal leghista Gianluca Pini attraverso un emendamento alla legge comunitaria. L'emendamento passerà ora all'esame del Senato. Se diventerà legge, chi ritiene di essere stato danneggiato per dolo o per colpa grave da una sentenza, potrà fare causa allo Stato o al giudice che l'ha emessa.

Il ministro della Giustizia, Paola Severino, si augura "che in seconda lettura si possa discutere qualche miglioramento perchè interventi spot su questa materia possono rendere poco armonioso il quadro complessivo". Molto duro l segretario dell’Anm Giuseppe Cascini che bolla la norma come un "tentativo di intimidazione nei confronti della magistratura": "È una norma incostituzionale, una mostruosità giuridica". Con lei si schiera anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà: "L’emendamento non porterà problemi alla maggioranza: la norma verrà modificata in Senato".

Il voto si è svolto a scrutinio segreto, ma in base alle intenzioni espresse prima della votazione i sì sono arrivati da Pdl, Lega, Popolo e territorio e Radicali eletti nelle file Pd. Contrari Pd, Idv e Terzo Polo. Il relatore, Mario Pescante (Pdl), si era detto contrario perché avrebbe preferito affrontare l’argomento "in maniera più organica". Soddisfatto Pini secondo cui "È una vittoria di civiltà del Parlamento su un governo tecnico di clandestini"

"Pensavamo che la stagione degli attacchi e delle aggressioni ai magistrati in coincidenza con lo svolgimento di processi a carico di autorevoli esponenti della politica fosse alle nostre spalle", ha tuonato l'Anm registrando "con preoccupazione l’approvazione di una norma incostituzionale che non ha paragoni in nessun ordinamento democratico del pianeta". "La responsabilità civile diretta del giudice - ha detto ancora il segretario dell’Anm - è una mostruosità giuridica che ha come unico effetto quello di intimorire il giudice e di indebolire la tutela dei diritti. Noi ci auguriamo - ha infine concluso Cascini - che il Senato cancelli questa disposizione contraria alla Costituzione, alla normativa europea e al buon senso".

Durissima anche la reazione del centrosinistra che è subito sceso in campo al fianco del sindacato delle toghe. Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è arrivato a parlare di "vendetta e ammonimento nei confronti dei magistrati". "Sembra proprio di tornare a vent'anni fa - tuona l'ex pm di Mani Pulite - ho paura che questa volta, dopo vent'anni, non ci sarà solo una Mani Pulite giudiziaria, ma una nuova Mani Pulite del popolo che alzerà i forconi".

Mentre Di Pietro incita e scalda la piazza, il Partito democratico minaccia il Pdl. "E' un voto che avrà conseguenze", ha avvertito il capogruppo democratico Dario Franceschini definendo "grave" l’atteggiamento del Pdl che "si era impegnato con il governo" sul ritiro dell’emendamento ma poi in aula "ha fatto l’opposto". I vertici di via del Nazareno, ad ogni modo, hanno subito fatto sapere che , se la norma non verrà corretta, dovrà subire il vaglio della Corte costituzionale. L'esito del voto è un "brutto segno" per Enrico Letta (Pd), che su Twitter scrive: "Ahi, brutto segno alla Camera. La battaglia contro la magistratura ricompone la vecchia maggioranza". E anche Bersani non è da meno: secondo lui il voto di oggi è "inaccettabile": "Il governo ora deve porsi un problema, non può esserci chi lo sostiene con fermezza e lealtà e chi si tiene le mani libere", afferma il segretario del Pd.

Il Pdl ha respinto al mittente le accuse mosse dal centrosinistra facendo notare che il voto è stato bipartisan. "Gli attacchi al Pdl da parte di Bersani e di Franceschini sono del tutto ingiustificati - ha subito ribattuto Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera dei deputati - si è trattato di un voto libero, dato a scrutinio segreto che ha coinvolto tutti i gruppi parlamentari al di fuori di ogni schema precostituito".

I numeri, infatti, parlano chiaro: coloro che hanno votato a favore dell’emendamento sulla responsabilità civile dei giudici sono molto di più della somma dei deputati presenti in Aula appartenenti da un lato al Pdl e a Popolo e territorio e dall’altro alla Lega. "Il gruppo dirigente del Pdl - ha concluso Cicchitto - deve prendere atto della sensibilità esistente su questo tema nei vari gruppi parlamentari, compreso il Pd".

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