«Tolleranza zero contro razzismo e violenza»

Due aggressioni a sfondo razzista nel giro di pochi giorni, auto in sosta danneggiate, fioriere distrutte, tettoie di fermate di autobus rotte. Non si fermano gli atti vandalici che continuano a ripetersi da un paio di settimane a Tor Bella Monaca. Il quartiere vive momenti difficili a causa dei ripetuti «assalti» di gruppi di minorenni, che proprio in questa periferia sono nati e crescono.
Ieri pomeriggio è toccato a un cinese di 36 anni, che è stato insultato, accerchiato e malmenato mentre aspettava l’autobus in viale Duilio Cambellotti da sette minorenni, che un paio d’ore più tardi sono stati bloccati dai vigili urbani. Ma questo è solo l’ultimo anello di una lunga catena di episodi inquietanti che hanno come scenario proprio Tor Bella Monaca. «Da giorni registriamo in zona atti vandalici da parte di gruppi di giovani - racconta il comandante dell’VIII gruppo, Antonio Di Maggio -. Appena venerdì scorso il parabrezza di un’autoambulanza del presidio fisso è andata in frantumi e, l’altra notte, è stata presa di mira la sede della Asl RmD, che si trova sempre nel complesso del municipio delle Torri».
La gente del quartiere inizia a temere. «Qui dopo il tramonto c’è da aver paura, ma la vita a Tor Bella Monaca non è peggiore di tanti altri quartieri periferici di Roma e noi non siamo razzisti», dichiara Franco, titolare di una rosticceria in piazza del Torraccio di Torrenova, in un’area dove i negozi cinesi in questi anni sono spuntati come funghi. «Con loro nessun problema - prosegue Franco -. Gli extracomunitari qui sono quasi il 7 per cento, gli italiani sono ormai la minoranza».
Ma a pochi metri dalla rosticceria una scritta sul muro recita: «Romeno stiamo arrivando». «Ci sono tante persone oneste anche tra gli stranieri - spiega Elena mentre chiude la saracinesca del suo negozio di intimo -. Ne conosco tanti che portano anche i loro bambini a scuola, c’è voglia di evolversi ma non nascondo che la sera ci chiudiamo in casa e spesso sentiamo per strada grida e risse».
Il Campidoglio, però, rassicura i cittadini. Il sindaco Gianni Alemanno promette «tolleranza zero contro ogni forma di violenza razziale». «Chiedo agli inquirenti - dice il primo cittadino - di individuare con rapidità i componenti di questa banda e soprattutto l’eventuale collegamento di questi criminali con gruppi di estrema destra e altre connessioni politico-criminali. Nella nostra città non ci deve essere spazio per l’illegalità, quale che sia il movente e chiunque siano gli autori degli atti criminali». «La stella polare dell’assoluto rispetto della legalità e delle regole - prosegue Alemanno - deve valere anche e soprattutto per i fenomeni di intolleranza e di discriminazione razziale. Nel rinnovare la mia solidarietà al ragazzo cinese e nel ribadire l’assoluta necessità di pene severe nei confronti dei responsabili e una grande fermezza nel condannare la violenza, voglio rivolgere un particolare ringraziamento alla polizia municipale, che, in tempi record, ha assicurato alla giustizia i responsabili».
«È un episodio gravissimo - interviene il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti -. Ormai vediamo concretamente il rischio che nelle periferie esploda una vera e propria emergenza razzismo. Non posso nascondere la mia preoccupazione per il ripetersi di queste violenze». «Sconcerta ancor di più apprendere che gli autori di questo gesto ignobile sono minorenni e per giunta non nuovi a violenze di questo stampo», fa eco il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.
«L’aggressione di questo pomeriggio dimostra che è davvero cominciata la caccia al diverso - interviene Jean Leonard Touadi, parlamentare del Partito Democratico -. È chiaro che la questa sequela di aggressioni non può più essere classificata come una coincidenza. Si è davvero creato un clima pesante, in cui sembra esserci la licenza all’uso della violenza contro l’immigrato».

L’assessore capitolino alle Politiche Sociali, Sveva Belviso, infine, rivolge un pensiero al ferito: «A lui vanno la mia solidarietà e gli auguri di una pronta guarigione, nella speranza che possa dimenticare al più presto questa brutta avventura».

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