Torna il mercatino di Sant’Ambrogio

Luciana Baldrighi

Da quindici anni è l’appuntamento irrinunciabile della buona borghesia milanese. Prendete un posto stupendo come il cinquecentesco Oratorio della Passione, affrescato da Bernardino Luini che affianca l’ingresso della Basilica di Sant’Ambrogio. Riempitelo con oggetti d’epoca, dipinti antichi, mobili pregiati, gioie e gioielli di famiglia, tappeti, frutto di un sapiente lavoro di spoglio e di scelta fatto dai suoi proprietari e sottoposto all’insindacabile giudizio di un pool di esperti. Organizzate intorno a questa esposizione una vendita in cui una parte del ricavato andrà alla Caritas parrocchiale di cui l’anima è Pasquale Apriliano, sostenuto per l’occasione dal lavoro indefesso di 100 volontari. Il risultato è la più incredibile e allegra mostra mercato che Milano possa ospitare da domani e sino al 23 ottobre.


«Ci lavoriamo sodo per due mesi di seguito» dice Apriliano: «Mandiamo in giro più di 4000 lettere, i nostri ragazzi vanno casa per casa e sono a disposizione per il trasporto dei mobili e degli oggetti più voluminosi, si crea nell’animo di chi decide di vendere l’idea non di un guadagno in quanto tale, ma di una specie di opera buona, visto che parte del ricavato quest’anno andrà alla Casa di accoglienza per anziani S.Ambrogio e a vantaggio della diocesi di Ruyigi in Burundi, dove Padre Filiberto sta realizzando un complesso scolastico per ragazzi poveri, e di una casa per pescatori anziani a Palliport in India».

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