Sono passati già sei anni da quando, nel 2016, un aereo dall'aspetto bizzarro e ricoperto da oltre 17mila pannelli solari mostrò al mondo cosa sarebbe stato in grado di fare il futuro dell'aviazione in un mondo che si avviava lentamente alla transizione energetica. Inquinamento e cambiamenti climatici hanno imposto un'accelerazione: è così che Solar Impulse 2 è tornato alla ribalta di recente per le sue caratteristiche e gli investimenti operati dalla Marina degli Stati Uniti.
Com'è l'aereo-satellite
Le ali sono grandi quanto il Boeing 747, uno degli aerei commerciali più grandi al mondo, ma il suo peso non è infinitamente minore. Grazie all'energia solare, fu in grado di circumnavigare tutta la Terra senza emettere alcuna sostanza inquinante. Il progetto è stato acquistato tre anni fa da Skydweller, società aerospaziale statunitense-spagnola che sviluppa soluzioni aeronautiche a energia solare in grado di raggiungere il volo perpetuo con la capacità di carico utile più alta e più significativa. "Stiamo reinventando ciò che è possibile sviluppare con il primo velivolo persistente commercialmente valido. Quello che era iniziato come un aereo pilotato con oltre 1250 ore di volo, si sta rapidamente trasformando in una piattaforma autonoma alimentata a energia solare attraverso un'ingegneria e un design all'avanguardia e un costante impegno per realizzare un sogno di lunga data", scrivono gli ingegneri del progetto sul portale web della società.
Quali sono i vantaggi
Ma con quali scopi è nato Solari Impulse 2? L'idea è quella di sostituire i satelliti, più costosi e inquinanti, per monitorare decine di cose sulla Terra, dallo stato del mare al monitoraggio delle risorse naturali grazie a fotografie dettagliate e tutte le funzioni dei più moderni satelliti. La differenza è che l'aereo rimarrebbe all'interno dell'atmosfera terrestre volando alla classifica quota di crociera se non a un livello inferiore, non inquinerebbe e sarebbe molto più facile il suo smaltimento rispetto ai satelliti che spesso si "accumulano" in orbita dando vita alla spazzatura spaziale. La sua autonomia è di mesi, forse un anno come ha dichiarato alla Cnn l'amministratore delegato Robert Miller. Dopo aver acquistato Solar Impulse 2, Skydweller ha trascorso mesi a modificarlo e lo ha nuovamente messo in volo, per la prima volta, nel novembre 2020. Da quel momento ha completato 12 voli di prova nel sud-est della Spagna. "Stiamo trasformandolo in un drone", ha affermato Miller. "Il pilota è ancora lì per sicurezza, ma ora abbiamo la possibilità di pilotare l'aereo in modo totalmente autonomo".
Il futuro è nel 2023
Decolli e gli atterraggi sono ancora gestiti dal pilota, ma Miller afferma che il passo successivo è l'aggiunta di sistemi che li renderanno automatici. "Dopodiché, possiamo rimuovere il pilota dall'aereo. Stiamo iniziando la costruzione di un secondo aereo senza cabina di pilotaggio", ha spiegato alla Cnn, sottolineando che questa nuova versione potrebbe essere già disponibile nel 2023 e che il mercato sarà florido. "Ci sarà sicuramente una crescente domanda per il tipo di servizi forniti da Skydweller", afferma Jeremiah Gertler, analista dell'aviazione presso la società di analisi del mercato aerospaziale e della difesa Teal Group. "Mentre altri offrono soluzioni simili e diverse per missioni ad alta quota e di lunga durata, c'è un chiaro vantaggio nell'essere la prima formica al picnic".
Tutti gli usi di Solar Impulse
Come ricorda IlMessaggero, la Marina Usa ha già investito cinque milioni di dollari per far effettuare al velivolo pattugliamenti marittimi visto che, per adesso, i droni impiegati attualmente hanno una durata limitata che non supera le 30 ore. Poi, la Defense Innovation Unit (Organizzazione della difesa per tecnologie emergenti da fornire all'esercito americano) ha stipulato un contratto da 14 milioni di dollari. Saranno monitorati gli oceani anche per la pesca illegale o per perdite di petrolio dovute a operazioni di trivellazione in acque profonde. "Ci sono modi per farlo con il telerilevamento da un aereo, ma è estremamente difficile farlo da un satellite", afferma Miller.
Lo scorso novembre, la società ha annunciato una partnership con Telefonica, tra i maggiori fornitori di reti mobili del mondo, per sviluppare soluzioni di connettività in grado di offrire copertura cellulare in regioni non servite o sottoservite in tutto il mondo. Skydweller funzionerebbe come una "torre cellulare nel cielo", senza lasciare alcuna "impronta" fisica o inquinante. Sarebbe anche in grado di fornire infrastrutture di comunicazione temporanee nelle aree più disastrate del pianeta.
Skydweller potrebbe servire anche per le operazioni di ricerca e soccorso durante gli incendi boschivi potendo decollare da qualsiasi aeroporto, coprire distanze di migliaia di chilometri e rimanere in aria per mesi. Può ovviamente volare anche di notte con la batteria, usando l'energia immagazzinata durante il giorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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