Negli ultimi mesi la corsa delle materie prime in termini di prezzi e criticità delle forniture non si è arrestata in nessuna delle grandi economie occidentali e anche per il metano si è aperta una fase complessa.
Il carburante ricavato dal gas naturale che alimenta una fascia del settore automobilistico e dei trasporti in continua ascesa negli ultimi anni, in particolare, è stato profondamente messo sotto attenzione da parte degli osservatori per capire il futuro delle dinamiche energetiche. E la mera questione dei prezzi alla pompa del metano ha fatto emergere spesso nel dibattito una tendenza a definire superata e ormai anacronistica nella prassi la fase che vedeva una crescente convenienza delle auto nel segmento a metano.
È così? La verità è un po’ più complessa, per quanto non si debba negare il ruolo importante della crisi dei prezzi energetici, fonte di preoccupazione proprio perché il metano va facendosi strada. Come ha sottolineato parlando al Quotidiano Nazionale un importante manager del settore del metano, Massimo Monti, ad dell'azienda di distribuzione SprintGas, il peso specifico del mercato è cresciuto nel mercato italiano, e nel primo semestre dell'anno la domanda di metano per auto era "al +13% rispetto al semestre 2020. Un dato che, sommato al progressivo aumento del circolante a metano negli ultimi 5 anni – passato da 1,071 milioni di veicoli nel 2019 a 1,088 milioni nel 2020 – delinea un settore vitale che tanto ha da dare al Paese e ai cittadini" ma che al contempo è soggetto a crescenti fragilità.
In diverse fasi, da ottobre a oggi, i prezzi hanno raggiunto i due euro al chilogrammo, un raddoppio sostanziale nel corso dell’anno che però spesso è stato automaticamente messo in correlazione con una perdita di convenienza delle auto alimentate in questo modo. Succede davvero così? A dire il vero, tutto va nella direzione di ritenere l’auto a metano ancora in grado di reggere la fase di stress.
Prima della fase di acuta inflazione, per quanto riguarda il carburante c’era un risparmio medio del 30% rispetto a un modello Diesel e del 55% rispetto a un modello benzina. Ora, col metano in volo, la situazione è cambiata, ma il carburante ottenuto dal gas naturale resta il più economico tra quelli oggi maggiormente diffusi. Lo dimostra un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Assogasmetano, che ha calcolato la percorrenza media possibile con 10 euro di carburante nel caso di metano, benzina e gasolio anche con il metano a due euro. La benzina mediamente su tutti i modelli consente oggi 56 chilometri con dieci euro, il gasolio 70, il metano ben 90.
Inoltre, esistono guadagni strutturali slegati dal mero dato dell’alimentazione. Le macchine a metano, salvo alcuni casi incomprensibili (Milano), sono classificate con l’etichetta “ECO”, per cui possono circolare anche in presenza di restrizioni d’accesso ai centri città per via dell’inquinamento; hanno prezzi di listino paragonabili ai parigrado a benzina e diesel e consentono risparmi in manutenzione e sul bollo nel medio-lungo periodo; possono contare su una rete resiliente di distributori.
Per quanto riguarda la rete di distribuzione, infatti, nel Paese sono in esercizio 1.525 impianti, 15 dei quali erogano in modalità self service. 58 stazioni sono posizionate lungo la rete autostradale e 111 impianti erogano L-CNG (metano rigassificato da liquido). Per quanto riguarda invece il metano liquido, utilizzato soprattutto dai camion, esistono 110 impianti, 5 dei quali lungo le autostrade.
La convenienza diventa ulteriormente più marcata e il dato strutturale si intensifica se si pensa al fatto che il metano è il più efficace ed efficiente carburante in termini di rendimento. Di recente la nuova Clio Ibrida a biometano ha vinto Green Endurance 2021, il “rally” dei carburanti sostenibili che quest’anno è andato in scena a Treviso e presentava un format dedicato specificamente alla “economy run”.
Interessanti i dati di consumo: la nuova Clio E-Tech Hybrid con installato un impianto retrofit a biometano ha registrato la percorrenza record di ben 47 km con un kg di biometano. Si è trattato di test su strada in condizioni reali (traffico e meteo) con un media di oltre 45 km/h e quindi ben superiore alla velocità media del traffico italiano (inferiore ai 30 km/h). Ciò a testimonianza della valenza di gas naturale e biometano, anche nel presente scenario di rincari, come carburanti alternativi in grado di abbattere le emissioni sia di Co2 sia inquinanti rispetto a diesel e benzina, consentendo inoltre di ridurre i costi e garantire comunque le performance.
Dati indipendenti da fiammate dei prezzi legate a questioni strutturali, geopolitiche e economiche prima ancora che connesse al mercato dell’auto, e che non devono far perdere nel breve periodo la bussola degli indubbi risparmi garantiti dall’auto elettrica sul lungo termine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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