Trasparenza: banche sotto accusa

Via Nazionale bacchetta le banche. Per la seconda volta in pochi mesi, la Banca d’Italia ha scritto agli istituti di credito «rimproverando» il mancato rispetto delle norme che regolano il rapporto con i clienti. Tra le accuse il fatto che in molti casi le banche non trasmettono ai correntisti la documentazione relativa alle operazioni effettuate. Come si legge nella lettera di Palazzo Koch inviata poche settimane fa, la documentazione va sempre consegnata al cliente, anche in caso di controversia davanti a un giudice. E comportamenti del genere, secondo Bankitalia, sono da evitare perché «suscettibili di incrinare la fiducia della clientela nelle singole banche».
Con un’altra lettera, scritta pochi mesi fa, Bankitalia aveva puntato il dito contro la violazione delle norme sulla trasparenza. Nel mirino era finita una cattiva abitudine di alcuni istituti: quella di applicare la variazione delle condizioni contrattuali, per esempio i costi dei conti correnti, con effetto retroattivo rispetto alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Anche in questo caso Via Nazionale si era preoccupata di sottolineare che questo tipo di azioni espongono «le banche a non trascurabili rischi di natura reputazionale». E l’istituto di vigilanza aveva anche avvertito che certi comportamenti non erano più tollerabili annunciando un vero e proprio pugno di ferro sulle sanzioni contro gli istituti, in caso di ulteriori violazioni delle regole.
La trasparenza è un tema che sta parecchio a cuore dalle parti di via Nazionale: gli ultimi dati disponibili dicono che nel triennio 2001-2003 sono state condotte quasi 3mila verifiche presso gli sportelli bancari per accertare le norme sulla trasparenza.

Nello stesso periodo Palazzo Koch ha avviato 18 procedure sanzionatorie nei confronti di 17 intermediari e ha effettuato 177 richiami nei confronti di 145 banche. E il numero di verifiche dovrebbe aver mantenuto un trend costante anche nel 2004 e nei primi mesi di quest’anno.

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