ROMA - Prendere l'autobus senza pagare il biglietto costa alle società italiane di trasporto locale 450 milioni di euro all'anno. Praticamente il 5% dei tagli previsti dalla manovra per Regioni, Province e Comuni. Il primato dei «portoghesi» è tutto italiano ed è eguagliato solo da alcune città francesi.
A svelare l'arcano è stata una ricerca di Federmobilità, l'associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale. Tracciato anche l'identikit del «furbetto»: è giovane, ha meno di 30 anni, è studente e vive principalmente al Sud. E se fino a poco tempo fa il fenomeno era molto diffuso tra gli stranieri, dal 2009 dilaga anche tra pensionati e disoccupati.
Il presidente di Federmobilità, alfredo Peri, rinvia al rapporto Stato-enti locali la possibilità di trovare una quadra, ma il presidente dell'associazione di consumatori Adiconsum, Paolo Landi, è categorico: «Poichè i controlli sono minimali, è evidente che la cultura della furbizia si fa strada e va a carico degli onesti».
I viaggiatori più corretti? Sono quelli di Hong Kong, Madrid, Oporto e Copenaghen.
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