Trattare per poi cedere. Ecco le regole segrete per le vacanze senza liti

Lamentele, effetto "colla" e timore di esclusione. Come evitare equivoci che rovinano le amicizie 

Trattare per poi cedere. Ecco le regole segrete per le vacanze senza liti

Un anno intero passato con il pensiero delle future vacanze, ancora più dolci dopo un nove mesi di scuola, magari avendo superato alla grande l'ostacolo della maturità. Ma che succede se il viaggio si trasforma in un incubo? Il rischio è sempre in agguato ed è così la Sardegna, le Baleari o i paradisi tropicali possono trasformarsi in un Inferno. E non è per la location o per la compagnia, ma perché spesso si diventa intransigenti. Seguendo poche, pochissime regole, invece, si potrebbe andare d'accordo e tornare a casa con bei ricordi e tanta nostalgia.

A prometterlo è lo psicoterapeuta Giovanni Porta che in anteprima sul sito Skuola.net svela i «dieci comandamenti» da seguire per non cadere nell'abisso delle liti. Un vademecum che va bene per tutti, sia che si decida di affrontare il viaggio con i compagni di classe, con la comitiva di sempre o con amici conosciuti recentemente, portandosi dietro l'ultima fiamma.
«Molti litigi nascono per fraintendimenti o cose che si danno per scontate - spiega l'esperto -. Ad esempio, c'è chi concepisce una vacanza al mare come l'ozio assoluto e chi come un tour frenetico tra locali notturni. È importante mettere in chiaro, prima di partire, quali siano i propri desideri». Naturalmente poi si può far tutto, sia l'uno che l'altro, oppure accettare l'amico che si dissocia e sta per conto suo, senza tanti «sfotton». Buona norma è non aver paura di esprimersi. «A volte ci piacerebbe essere migliori di quello che siamo e nascondiamo perfino a noi stessi i nostri desideri - dice Porta -. Farlo è pericoloso, perché i nostri compagni e compagne di viaggio non sapranno mai che cosa ci rende soddisfatti e cosa no e sarà difficile relazionarsi con noi, anche per chi parte con le migliori intenzioni».

Fondamentale è poi contrattare. L'Hitler in pantaloncini da mare o minigonna non è ammesso e per non arrivare alle mani, ai capelli o evitare musi lunghi, basta cercare un punto d'incontro, dove ogni parte cede qualcosa. Proibito, poi, giudicare: opinioni sprezzanti e posizioni intransigenti non vanno messe in valigia ma vanno lasciate a casa.

«Ma è necessario anche stabilire a cosa non si può rinunciare - aggiunge lo psicoterapeuta -. In ogni contrattazione c'è un limite ed elementi irrinunciabili su cui bisogna costruire lo stare insieme. Le vacanze, comunque, possono essere anche un'occasione per fare esperienze mai provate prima e per uscire dai confini della propria normalità». E se si perde la valigia ancora prima di arrivare o si rompe il tacco nei sandali d'«acchiappo» poco prima di entrare nella festa più esclusiva di tutte le Cicladi? Una risata è il modo migliore per affrontare la situazione. «Bisogna essere pronti a divertirsi - avverte Porta - e avere la capacità di prendere gli avvenimenti “alla leggera”, guardando principalmente la parte piena del bicchiere».
Non è ammesso, invece, l'«effetto colla»: ognuno deve avere i suoi spazi. «Anche saper comunicare e ascoltare è una condizione irrinunciabile, perché in vacanza si passa molto tempo assieme e se qualcosa non piace va detto - conclude Porta -. Infine, prima di prenotare, bisogna informarsi sul luogo che si sta per scegliere evitando di cozzare contro quelli che sono i desideri».

Vietatissimo, quindi, sognare la pace del Tibet e ritrovarsi nella movida di Ibiza o odiare gli scogli e scegliere Ponza solo per far contenta l'amica del cuore, perché si rischia una volta tornati a casa di sentirsi come la Bella Addormentata e vedere lei come Malefica.

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