È una bella storia quella di Italia Yachts, un giovane cantiere che già nel nome esprime una precisa filosofia. Protagonisti i classici tre amici in banchina, comuni radici nel Nordest: il chioggiotto Eleno Baruffaldi (costruttore storico di derive e piccole imbarcazioni), ludinese Maurizio Cossutti (progettista tra i più bravi in Italia) e un altro chioggiotto, Franco Corazza, notissimo manager e velista di rango. Insomma, dalle quattro «ciacole» tra amici allidea vincente. Che è quella di progettare e realizzare una barca «diversa» dai cruiser attuali, che escono dai maggiori cantieri e mancano un po di personalità.
«Volevamo una barca riconoscibile, equilibrata e tradizionale spiega Franco Corazza costruita in sandwich di vetroresina e rinforzi di carbonio, ma soprattutto con uno stile italiano sopra e sotto coperta che ne fa un piccolo luxury yacht. La prima è stata varata giusto un anno fa e abbiamo deciso di chiamarla Italia 10,98».
Uno stile che ha convinto critica e pubblico allultimo Salone nautico di Düsseldorf, ma Franco Corazza non è rimasto sorpreso più di tanto: «Sì, perché unaltra caratteristica, nonostante litalianità, non è la solita barca mediterranea. Grazie al dislocamento leggero e alla limitata superficie velica di 72 metri quadrati in bolina e 135 metri quadrati alle portanti - che noi abbiamo voluto per favorirne la conduzione anche in equipaggio limitato si presta bene alla navigazione nei mari del Nord. Infatti ne abbiamo venduta una in Finlandia e una in Olanda».
Una barca performante e facile da portare: se uno non ha ambizioni si diverte un mondo, se ha velleità agonistiche si può togliere qualche soddisfazione come certifica il quinto posto al Mondiale Orc 2011 a Cherso e il quarto allItaliano 2001 dAltura. In più, grazie alla lunghezza al galleggiamento di soli 9,65, è disponibile anche nella versione natante.
A bordo trovano posto sei persone in due cabine più lampia dinette trasformabile. Corazza e soci hanno avuto il merito di non cullarsi sui primi allori. A fine aprile, verrà varata la sorella maggiore, «Italia 13,98»: più V a prua e più adatta a navigazioni lunghe. Una barca, sempre firmata e costruita dallo stesso team, che si propone come unammiraglia tascabile viste le prestazioni e lequipaggiamento di bordo. A dare coraggio a uno dei pochissimi cantieri velici in Italia cè anche il marchio: il Leone di San Marco.
«Lo conoscono tutti. E poi bene o male è un brand che ricorda i tempi in cui la Serenissima, e quindi lItalia, dominava i mari», conclude Corazza con un sorriso.
Maggiori informazioni sul sito www.italiayachts.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.