«Da tre anni cerco 5 operai»

da Treviso

Da quasi tre anni cerca senza esito cinque dipendenti da aggiungere agli altre 17 del suo laboratorio di confezioni tessili, tutti molto qualificati. È il caso di un imprenditore tessile di Preganziol, Gianni Cornuda, che ha avviato l’azienda nel 1980 e che da una quindicina d’anni si dedica alla produzione di campionari e prototipi per alcune grosse aziende del Trevigiano. Cornuda applica rigorosamente i parametri di retribuzione e di orario previsti dal contratto nazionale del lavoro di categoria e non ricorda in 25 anni di attività alcun caso di ritardo nel pagamento degli stipendi. Una garanzia di sicurezza contrattuale che al momento non sembra appetibile, forse alla luce anche della particolarità delle mansioni. Oggi il laboratorio fattura circa 500mila euro ma, sostiene l’imprenditore, dagli anni ’90 la difficoltà nel trovare lavoratrici di ricambio per quelle che, soprattutto per maternità, sceglievano di licenziarsi è stata sempre più alta. Per far continuare la produzione, che richiede molta capacità e adattabilità manuale, da qualche tempo ha assunto alcune lavoratrici cinesi le quali, però, per limiti linguistici, avrebbero difficoltà nell’interpretare correttamente le schede prodotto dei capi da realizzare in un arco di tempo brevissimo, a volte non superiore alle 24 ore.

«Ho spulciato le liste di mobilità del 2003 cercando i nominativi di persone licenziate provenienti da attività simili - conclude - e ho telefonato personalmente a tutte quelle che abitano nella zona, sentendomi opporre regolarmente un garbato ma fermo rifiuto».

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