I romani sono corsi ai ripari. O meglio, sono corsi agli uffici contravvenzioni di via Ostiense per contestare le ipoteche emesse per vecchie cartelle relative a multe e a tasse che risultano non pagate. In tre mesi sono stati attivati 90mila fermi (contestazioni di contravvenzioni non pagate), pari al 9 per cento dei contribuenti. Un lavoro che la Gerit, la concessionaria per la riscossione dei tributi di Roma, definisce di «assoluta routine». Ma la folla negli uffici dimostra che i cittadini sono preoccupati: potrebbero, infatti, vedersi fermare lautomobile a causa di una multa che non risulta pagata, pur avendo loro versato quanto dovevano. La società, però, sottolinea che i disagi per i romani si sarebbero creati perché dal Comune, in alcuni casi, non cè stata comunicazione tempestiva di eventuali sgravi a titolo di cittadini e perché ci si è scontrati «con una certa rigidità dellorganizzazione del lavoro degli uffici di via Ostiense». Pronta la replica dellassessorato capitolino al Bilancio che, però, in parte conferma il disordine che si sta verificando negli uffici di via Ostiense, tanto che nei prossimi giorni il personale sarà raddoppiato. Per quanto riguarda, invece, la parte degli sgravi fiscali, lassessorato puntualizza che cè stato un problema con le Poste nel 2002. In quellanno lazienda ha modificato i suoi numeri di conto corrente: teoricamente il sistema avrebbe dovuto registrare nel nuovo conto corrente il versamento dei cittadini che andavano a pagare la multa. In realtà, in molti casi, il pagamento è stato registrato nel vecchio conto corrente, con limpossibilità per le poste di informare automaticamente il Comune del versamento effettuato dal cittadino. Nel 2002 i versamenti effettuati sono stati 873mila: per 184mila di questi (21 per cento dei casi) è stata data linformazione in automatico al Comune. Le poste hanno consegnato manualmente al Campidoglio gli altri 690mila bollettini. Il Campidoglio ha dovuto, quindi, inserire a mano tutte quelle pratiche. Facile che qualcuna sia andata persa o che ci sia stato un errore nel procedimento di inserimento.
Errore per errore, comunque, chi paga è sempre il cittadino. Ma il Campidoglio sta cercando di correre ai ripari, prorogando i termini per lesecuzione dei fermi amministrativi anche per quelli emessi prima o dopo il primo trimestre di questanno da Gerit. Ma, per adesso, di ufficiale non cè nulla. «Quello che è certo - ribadiscono dallassessorato al bilancio è che gli errori, che ci possono essere, riguardano il 3,5 per cento delle pratiche (pari a 40 mila incartamenti)».
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