In Mongolia su unambulanza. Tredicimila chilometri in 25 giorni sfidando sterrati, strade accidentate e deserti. Per ingrossare lesercito del Mongol rally (la spedizione benefica alla sua sesta edizione: 200 equipaggi da ogni parte del mondo macinano chilometri per raccogliere fondi a favore dellorganizzazione umanitaria Cesvi).
I protagonisti, cinque ragazzi dai 25 ai 34 anni, formamo uno dei trenta team italiani in partenza sabato dallArena.
Alessandro Amorosi (medico), Fabrizio Stipari (fotoreporter) Marta Forghieri (stilista), Sara De Simone (designer) e Roberto Dal Bosco (interprete) hanno scelto un mezzo particolare, un furgone Volksvagen del 1988 (quello coi fanali tondi che trasportava la famiglia Bredford) adattandolo ad autoambulanza. «A quella del Cesvi vogliamo unire unaltra mission, ossia offrire alle organizzazione mongole unauto medica attrezzata - conferma il capitano del gruppo Alessandro Amorosi - Per questo abbiamo scelto uno dei tragitti meno accidentati, vogliamo consegnare il mezzo in buono stato».
Ogni gruppo decide la propria strada, da Praga (dove si radunano i 200 team lunedì 20) a Ulaanbaatar. «Percorreremo le vie antiche, da quella della seta fino a Samarcanda, alla strada del Pamir verso la Transiberiana» spiega Amorosi. Dietro langolo molte incognite, «non tutti i giorni riusciremo a viaggiare a cento chilometri lora, non sempre manterremo il ritmo dei 500 chilometri al dì». Cosa vi preoccupa? «Le buche sicuramente, se va a pezzi una ruota non ti muovi più, abbiamo un cambio per ciascuna, speriamo bene.
E poi i briganti. A bordo, oltre allattrezzatura medica custodiremo computer, telefoni, macchine fotografiche. Durante il viaggio aggiorneremo il nostro blog - continua Alessandro Amorosi - su www.montessoriexport.it, il nostro team si chiama Montessori export perché, allinizio di questa avventura, otto mesi fa, avremmo voluto donare uno scuola bus, poi abbiamo deciso per lambulanza». Quando riusciranno («copertura permettendo») i protagonisti metteranno in rete filmati, fotografie, comporranno una sorta di diario di bordo. «Per finanziare il viaggio Cesvi ha lanciato le scommesse online - spiega ancora il capitano - su www.cesviamo.org. Ad esempio noi abbiamo scommesso che porteremo lambulanza in Mongolia e che accenderemo una sirena nel deserto».
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