Roma - «La situazione in Italia e in Spagna non è cambiata in modo drammatico». Ieri è stata l’Unione europea a cercare di rassicurare i mercati sullo stato delle finanze dei due Paesi nel mirino della speculazione. «Confidiamomoltonella determinazione dell’Italia e della Spagna nel riportare le loro economie sul giusto binario», hanno spiegato da Bruxelles perché tutti e due «stanno prendendo le misure necessarie». L’Italia «ha il deficit sottocontrollo, icontipubblicisotto controllo, sta facendo le cose giuste e prendendo le giuste decisioni », ha fatto eco il segretario generale dell’Ocse Ángel Gurría. Gli endorsement sono il frutto della tessitura «diplomatica» che ormai rappresenta la principale occupazione del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che ha trascorso gli ultimi due giorni al telefono.
Soprattutto con il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, con il quale questa mattina avrà un incontro a Lussemburgo. Ma anche con gli omologhi francese e tedesco, Wolfgang Schäuble e François Baroin. Le tensioni sui mercati finanziari, però, non si sono allentate e anche ieri il ministro ha assistito tristemente al nuovo record del differenziale di rendimento tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi. Ed è qui che cominciano a risaltare le divergenze tecnico-tattiche sulle strategie da adottare fra il ministero dell’Economia e il resto dell’esecutivo. Giulio Tremonti ieri ha coordinato il Comitato per la stabilità finanziaria, l’organismo tecnico che si occupa del monitoraggio dei mercati e del quale fanno parte Bankitalia, Consob e Isvap. Il premier e gli altri ministri hanno lavorato all’intervento di oggi in Parlamento e al tavolo di domani con le parti sociali. In ogni caso, la riunione ha confermato il buono stato di salute della nostra economia. «Il sistema bancario e finanziario italiano è solido, grazie anche all’azione tempestiva di rafforzamento delle condizioni patrimoniali e di liquidità delle banche»,si legge nel comunicato finale nel quale si preannuncia che le autorità manterranno «sotto costante osservazione la situazione ».
Insomma, dal punto di vista strettamente tecnico la salute del sistema bancario è buona. E quindi in caso di tempesta su Bot e Btp è lecito attendersi una mano da parte degli istituti di credito. Quello che conta,però,è l’immediato futuro. Il consueto Cipe che precede il Consiglio dei ministri odierno sbloccherà 7,5 miliardi di Fondi Fas destinati alle opere pubbliche nel Mezzogiorno. A darne l’annuncio il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, che ieri pomeriggio ha incontrato Tremonti e lo ha convinto - non senza resistenze - ad allargare i cordoni della borsa in un momento molto delicato. Si tratta di fondi che i governatori attendevano da tempo e il fatto che siano stati resi disponibili è il sintomo di un evidente mutamento dei rapporti di forza. Fitto, oggi, ha più potere contrattuale del titolare del Tesoro. Analogamente non è un mistero che la decisione di Berlusconi di conferire in Aula fosse stata esplicitamente scongiurata dal «superministro», ma il Cavaliere ha deciso il contrario. Altrettanto notorio è il metodo che il titolare del Tesoro vorrebbe utilizzare per evitare una recrudescenza degli attacchi speculativi nei confronti del nostro Paese: anticipare ulteriormente gli effetti benefici della manovra recentemente approvata. Un pareggio di bilancio entro fine 2012 non gli dispiacerebbe magari tagliando alcuni sgravi che la riforma fiscale manderà in pensione.
Il tavolo con le parti sociali, invece, avrà un tenore del tutto diverso e si concentrerà sulle misure per far ripartire la crescita. I saldi di bilancio non si possono toccare viste le turbolenze dei mercati, ma qualche investimento si potrebbe comunque programmare.
Un’ipotesi alla quale non si sarebbe nemmeno accennato se il caso Milanese non avesse messo un po’ alle corde il ministro che ieri non è andato alla Camera pervotare le richieste relative al suo ex consigliere. Lo specchio più impietoso della situazioni è stato il Financial Times che ieri ha liquidato Tremonti come «non indispensabile ». Come un Carneade qualsiasi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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