Vetrate frantumate, sedili e poggiatesta divelti, spray colorato a coprire la visuale del macchinista. Per gli atti vandalici ogni giorno in Lombardia si fermano tre treni. Mercoledì il Milano-Mortara è stato soppresso, non c’erano più lampadine e i finestrini parevano mascherati da una colata di inchiostro. Calcolando i metri quadrati di graffiti, le poltroncine tagliate, gli apparecchi antincendio rotti e rubati si arriva, ogni settimana, a formare un treno intero: vandalizzato.
E a fine anno? Il costo dei danni è stupefacente: compresa la manodopera riparatrice si sfiorano i 10 milioni di euro (la cifra di un treno nuovo tecnologicamente avanzato) a questi se ne aggiungano altri 3 per assoldare poliziotti privati. Che però non riescono ad avere la meglio sui graffittari incappucciati (si filmano di notte mentre scarabocchiano i convogli e mostrano i video su youtube) o sui passeggeri maleducati, puntuali - loro sì - ad ogni corsa. Dal 2005 a oggi sono stati rimossi oltre un milione di metri quadrati di graffiti, pari a 125 campi da calcio per una spesa di 5,5 milioni di euro. Non solo: sostituiti 120mila sedili, 2.500 finestrini e 26mila martelletti frangivetro.
Ieri il prefetto Gian Valerio Lombardi ha accolto l’invito di Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle Infrastrutture e di Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenitalia-Le Nord a visitare l’impianto di pulizia Fiorenza, 450mila metri quadrati in via Triboniano (il più importante dei cinque lombardi) dove i treni vengono rimessi a nuovo. La visita è proseguita alle stazioni di san Cristoforo e porta Genova. Al prefetto è stata mostrata la «carrozza dei vetri rotti», un intero scompartimento con i finestrini sbriciolati dai martelletti antincendio. «Questo convoglio ci era stato richiesto dai pendolari di Lecco - ha spiegato l’assessore Cattaneo - funzionava fino a sei settimane fa ma siamo stati costretti a fermarlo per motivi di sicurezza. Quello accanto (scarabocchiato dentro e fuori) era immacolato, 18 giorni orsono aveva appena terminato il suo restyling, e ora è di nuovo qui». Il prefetto si è detto stupito dalle dimensioni del fenomeno: «Certamente daremo una mano - ha promesso - ma ho l’impressione che questi problemi si possano risolvere fino a un certo punto perché manca la civiltà. Mi appello ai cittadini, alla loro coscienza civica, ciascuno, se testimone di atti vandalici dovrebbe segnalarli». Guarda caso i reati non avvengono nelle ore di punta, «perché i pendolari sono attentissimi a segnalarci quello che non funziona - riconosce Biesuz - ma nei fine settimana, prima dell’alba e a tarda sera». Da qui la richiesta di potenziare i controlli. Aggiunge Cattaneo: «Abbiamo chiesto al prefetto di aumentare il personale ai depositi, un atto vandalico significa treno fermo e non servizio.
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