Una trilogia di buongusto e buonumore

Rivela di sentirsi caratterialmente «vicino» ai personaggi che da questa sera gli vedremo interpretare al Salone Margherita, Pippo Santonastaso. Per l’attore emiliano, quasi 40 anni di carriera, sarà dunque quasi naturale calarsi nei panni di Niegus (tra i protagonisti dei tre atti della Vedova allegra), Petit Gris (dell’operetta Cin Ci La) e del secondo cameriere (di Al cavallino bianco), nel tris di classici che porta al teatro di via Due Macelli con la compagnia dell’Oniro diretta da Franco Pulvirenti. «Sono figure con cui sento di avere affinità - racconta l’attore, che degli spettacoli cura anche la regia -. Anche se involontariamente, contribuiscono a risolvere alcune situazioni. Anch’io, come loro, quando è possibile cerco di evitare i contrasti. In fondo, è il ruolo del comico: deve essere buono, accomodante, tenere insomma sempre per il pubblico. Alcuni colleghi cercano di atteggiarsi a “cattivi”, ma a mio parere la peculiarità dei comici è la bontà». Nella celebre operetta di Franz Lehàr, in scena da questa sera a domenica, Santonastaso è il cancelliere pasticcione dell’ambasciata del Pontevedro a Parigi, alle prese come altri con il tentativo di far convolare a nozze la vedova del banchiere di corte, Anna, con un pontevedrino, in modo che la dote della signora non lasci il piccolo Stato. Siamo ai primi del Novecento, gli uomini vestono in frac e le donne hanno acconciature ricercate. «Le musiche sono splendide, da opera più che da operetta, e per quanto riguarda le parti recitate abbiamo cercato di ammodernare l’operetta e avvicinarla alla commedia musicale». Fra gli interpreti, Cosetta Gigli e Fabio Buonocore. Dal 4 all’11 novembre sarà la volta di Cin Ci La, ambientata in una Cina leggendaria degli anni Trenta. Anche in questo caso a farla da padrone è il tema dell’eros, i cui segreti vengono svelati a due campioni di ingenuità, la principessa Myosotis e il consorte principe Ciclamino, da un Petit Gris impegolato nella vicenda e innamorato alla follia di una donna tutt’altro che digiuna d’amore, la vamp Cin Ci La (la Gigli). Infine, dall’11 al 15 novembre, è di scena Al cavallino bianco. Ispirata alla Locandiera di Goldoni.

Anche in questo caso, il regista ha scelto un taglio moderno, rivisitando comicità e dialoghi e inserendo squarci di improvvisazione. «Al Salone Margherita - spiega l’attore - la platea è vicina e la rappresentazione assomiglia a una festa in casa. In qualche caso durante la pausa ho inserito momenti di cabaret».
Info: 06.6791439-6798269.

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