Troppe partite a rischio I concessionari: «Cancellare le scommesse anomale»

Caro Grassia, le scrivo per segnalarle la mia preoccupazione in merito a una scommessa fatta sulla partita Lecce-Sassuolo (l’email è del 30 maggio, ndr) dove il segno «1» pagava 2,50, il segno «X» era a 1,15 e il segno «2» a 15. In prima presentazione il segno «1» era dato a 3,90, poi è precipitato. A mio parere il giocatore che scommette va tutelato, non può mettere dei soldi su un risultato e poi trovarsi di fronte all’impossibile. Ma gli organi di competenza non intervengono, come è stato qualche mese fa con la partita Gallipoli-Crotone di cui già si conosceva il risultato. Mi rivolgo a lei che combatte e denuncia questi episodi perché noi scommettitori chiediamo giustizia e speriamo che quanto prima si prendano dei provvedimenti sulle giocate anomale. La saluto con affetto. Un vostro lettore,
Francesco (segue cellulare)

Su questo tema Il Giornale è intervenuto in tempi non sospetti denunciando come sui risultati di alcune partite fossero confluiti volumi di scommesse così fuori dal normale da stravolgere le valutazione dei quotisti che tutto sono fuorché pirla. In discussione una quarantina d’incontri fra A e B. E solo in poche occasioni il risultato ha dato torto alle puntate anomale. Ma, attenzione, c’è addirittura chi parla di depistaggi per confondere le idee. Come dire che dietro questi movimenti c’è una regia tanto occulta quanto intelligente.
Un operatore esperto si accorge subito se qualcosa non va nell’andamento del gioco, in particolare se un eccesso di puntate si riversa su un certo segno, non ha bisogno del «warning» lanciato dai software. In questi casi i concessionari, da vere e proprie sentinelle dello sport, informano immediatamente l’Amministrazione dello Stato che a sua volta contatta la Federcalcio e mette a disposizione la documentazione delle gare a rischio. Zero conseguenze. Le indagini servono a poco. Intanto il banco ha fatto la figura del pollo e gli scommettitori in buona fede sono rimasti fregati. Che poi gli incontri in questione siano effettivamente manipolati, aggiustati o comunque truccati, è un altro discorso.
Proprio per ovviare a questo inconveniente alcuni operatori hanno chiesto un incontro al Coni che doveva svolgersi ieri mattina e che, per motivi legati agli impegni del segretario generale Pagnozzi, è stato rinviato a giovedì. I concessionari, a quanto ci risulta, vorrebbero confrontarsi su due temi: da un lato l’ipotesi di sospendere le scommesse sugli eventi che danno adito a giocate anomale e di rimborsare le puntate; dall’altro l’opportunità di creare a livello europeo un «boarding» per vigilare sugli eventi a rischio, indagare in tempo reale su di essi e lanciare un avvertimento ai giocatori. Con questa procedura i malavitosi di professione e i furbetti di giornata non avrebbero più la possibilità di lavare il denaro sporco o fare cassa con risultati conosciuti in partenza.

Ci guadagnerebbe in credibilità tutta la filiera delle scommesse sportive, dai concessionari ai giocatori all’erario. E il movimento sportivo ne uscirebbe rafforzato per l’inutilità di truccare eventi, almeno a questo scopo. Non è poco.

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