Una storia a lieto fine da una parte, lennesimo dramma della solitudine dallaltra. I carabinieri, con cinque arresti per truffa ed estorsione, smascherano una serie di balordi specialisti del «colpo allanziano». Due storie diverse, ma con la stessa dinamica aguzzino senza scrupoli-vittima indifesa. Una goccia nel mare dei raggiri agli over 65, a Roma quasi ottocentomila persone.
Flora ha ancora il terrore negli occhi: ripensa ai due delinquenti che giovedì lhanno avvicinata in auto mentre entrava in banca. «Guarda, questa è la macchina fotografica di tuo figlio - le dicono -, sono 250 euro. Devi pagarcela». Flora ha 85 anni, il figlio lha visto qualche minuto prima, di quellapparecchio neanche una parola. Ma quelli insistono, le passano un cellulare: «È tuo figlio, senti? Ti dice di pagare». Lanziana è perplessa, la voce sembra camuffata, forse è una trappola, ma che fare? È fortunata Flora perché allaltro angolo della strada, sulla Nemorense, una pattuglia dei carabinieri osserva la scena e decide di intervenire. In manette finiscono due napoletani R.U. e S.N., entrambi classe 64, compari della truffa da una vita. La donna, ieri mattina, era al comando provinciale di piazza San Lorenzo in Lucina al fianco del comandante Vittorio Tomasone e dellassessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, Raffaela Milano. «Sono qui - ha detto - per dire a tutte le persone di una certa età di stare attente, di non abbassare mai la guardia e di avere fiducia nelle istituzioni, raccontando quel che ci accade, mettendo su una rete di aiuti tra vicini e conoscenti. Perché spesso la vergogna di parlare impedisce di salvare qualcun altro».
Non sè salvata, invece, Ida (nome di fantasia), 87 anni, morta il 16 settembre al Quarticciolo. Fino a un mese prima era ricoverata in ospedale, poi il 17 agosto una donna che sera dichiarata la nipote ha firmato per lei il foglio di dimissione, nonostante i medici fossero contrari. Quella donna era una badante che da gennaio sera presa cura di lei. Ida, non più autosufficiente, aveva chiesto ai servizi sociali un aiuto. Purtroppo, quellaiuto venne offerto proprio dallex infermiera di 55 anni, madre di un ragazzo di 33 e sposata con un ex militare dellAeronautica, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio. Ci vuole poco alla famigliola per capire che la vecchina è una sorta di gallina dalle uova doro. Sola e senza figli, lultraottantenne in una vita di risparmi aveva messo su un piccolo tesoro. Circa 22mila euro in un libretto postale, prosciugato dai tre in due mesi, e 67mila euro depositati in banca. «A luglio - spiega Mauro Conte, comandante della compagnia Casilina - lanziana chiede tramite i tre di svincolare i suoi soldi. Allappuntamento con i funzionari, mandiamo i nostri uomini in borghese». Il colpo grosso viene impedito. I carabinieri fermano la transazione (il 33enne era pronto a girare la somma su un suo conto) e denunciano il trio a piede libero. Proseguono le indagini.
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