Tutti ad aspettare Tiger ed è subito eliminato A Ogilvy un trofeo d’oro

Geoff Ogilvy, trentunenne australiano di Adelaide, ha intascato il milione e 400mila dollari della prima moneta nell’Accenture match-play, il primo dei tre world championship individuali della stagione, superando nella finale - sulla distanza delle 36 buche - l’inglese Paul Casey. Ogilvy è al suo quinto successo negli Stati Uniti, successi non da poco se si pensa che ha vinto due volte l’Accenture, un CA Championship al Doral di Miami, altro torneo «mondiale», ed anche - scusate se è poco - l’Open degli Stati Uniti nel 2006: quattro «titoloni» che fanno passare quasi inosservata la sua prima vittoria in occasione del Chrysler Open del 2005. Giocatore poco appariscente, che non suscita emozioni forti nel pubblico, che non buca lo schermo ma che in campo gioca un golf impeccabile e di rara efficacia.
Chi invece ha sicuramente bucato lo schermo e fatto battere i cuori al Ritz Carlton Golf Club in Arizona è stato Tiger Woods, che aveva annunciato solo allo scadere delle iscrizioni - cinque giorni prima della gara - la sua partecipazione, il suo rientro ufficiale dopo otto mesi di inattività agonistica. Quello visto in Arizona è stato un Tiger nuovamente in pieno possesso di tutto il suo potenziale, in perfetta forma fisica e dallo swing inalterato, anzi, se possibile, ancor più potenziato ed armonico ora che finalmente e meglio di prima può contare appieno sulla tenuta del suo ginocchio sinistro. Il «fenomeno» si è visto eliminare al secondo turno, ma tutto sommato l’uscita di scena - in un torneo che ha vinto tre volte e del quale era campione in carica - ci sta sia perché Tiger, ritrovati fisico e gioco, deve pur sempre riabilitarsi alla tenzone, sia perché nei sedicesimi di finale si è trovato di fronte un Tim Clark superlativo, che ha giocato il suo miglior golf mettendoci come sovrapprezzo anche il fatto che non aveva nulla da perdere. Dopo la non amara sconfitta hanno chiesto a Tiger: «Ed ora qual è la prossima tappa?». Ed il numero uno al mondo ha risposto a modo suo... «L’aeroporto!», dimostrando che anche nello spirito è il Tiger di sempre. La prossima volta dovrebbe essere invece settimana prossima proprio nel CA Championship al Doral dove sarò Ogilvy a difendere il titolo.
Per tornare all’Accenture, si è visto un grande Rory McIlroy che, alla sua prima apparizione negli Stati Uniti e al suo primo world championship, è arrivato sino ai quarti di finale, superando - negli ottavi - il giustiziere di Tiger e perdendo dal futuro vincitore solo alla penultima buca. Si è visto anche un ritrovato Ernie Els, anch’egli eliminato nei quarti da Stewart Cink.
Per il Tour europeo e «The Race to Dubai» (nella quale è ora al comando proprio Ogilvy) si è giocato a Jakarta l’Indonesian Open che ha visto la vittoria - la terza sul Tour europeo - del thailandese Thongchai Jaidee.


Nel Brunei per il primo torneo stagionale del Senior Tour vinto dall’americano Mike Cunning davanti al nordirlandese Jimmy Heggarty, Pippo Calì è giunto brillantemente terzo pari merito, mentre Costantino Rocca, complice un 74 finale, ha dovuto accontentarsi della 12ª posizione.

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