Allora non ha insegnato niente la legnata assestata dai giudici all’imbrogliona (presunta, manco a precisarlo) Vanna Marchi e alla sua degna figlia Stefania per le (supposte, inteso come aggettivo) truffe alla vasta e ingenua clientela. I teleimbonitori continuano a imperversare in tv, proponendo in offerta speciale villette vistalago al prezzo di un’auto usata e materassi che durano mezzo secolo, potentissime scope puliscitutto e prodigiose tute ultradimagranti. I bevitori cronici di fanfaluche si accomodino, basta che poi non corrano a piagnucolare a Striscia. I più impudenti tra i tanti venditori di sogni sono i maghi del Lotto, il gioco, detto tra parentesi, più disonesto mai apparso sulla faccia della Terra, che non per nulla è gestito dallo Stato. Basti dire che l’ambata, ovvero un numero su una ruota prefissata, paga dieci volte e mezza la puntata, anziché diciassette volte, come imporrebbe un banco con un minimo di ritegno. Ma questa, come direbbe Moustache, il barista filosofo di Irma la dolce, è un’altra storia. Dunque, su una miriade di tv locali nei giorni delle estrazioni del Lotto, che ormai sono diventati tre (martedì, giovedì e sabato), si presentano variopinti personaggi dall’inesauribile faccia tosta e dalla scioltissima parlantina, anche se in evidente dissidio con l’italiano («Signori, vi dico, che cosa c’è di meglio di giocare un terno ad una ruota a Roma e a Torino?»). Il telepredicatore di turno, per esempio un sedicente Lio dall’abito grigio e dalla chioma ossigenata, dispensa avverbi («Ovviamente, assolutamente, naturalmente») e numeri in quantità: «Io vi ho ben consigliato 1-7-9. La ruota del Lotto di Roma vi ha portato l’ambo 1-9». Cercando di minimizzare gli insuccessi: «Vi ho dato il 6, per un numero ho sfiorato il terno!». Quando si dice la iella. Intanto continua imperterrito a sfornare le sue infallibili ricette: «Martedì vi ho regalato l’1 da mettere in gioco alla ruota di Palermo e di Roma; oggi vi regalo l’89 in ambata alla ruota di Roma e di Palermo». Peccato che ce ne siano soltanto 90. In sovrimpressione appaiono a caratteri cubitali altri numeri, ma non del Lotto, bensì preziosi recapiti telefonici: 899.30.20.30; 89.22.00.55; 899.122.111; 89.22.77.77. Che sinfonia, altro che Moggi. Sabato era la vigilia della festa della mamma, occasione colta al volo: «Ecco le date della mamma: 1-2-11».
Estasiato da tanto eloquio si fa vivo anche qualche avventore, convinto che il destino si nasconda dietro la propria data di nascita. Così Nunzia (25-10-43) e Giusi (23-8-62). Una mescolata alle carte e il gioco è fatto. «Però è meglio se per questa problematica mi chiamate in privato». Auguri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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