Tutti parlano di «Rambla» nessuno dice quanto costa

Tutti parlano di «Rambla» nessuno dice quanto costa

«Riteniamo, magari ci sbagliamo, ma per il momento ne siamo convinti, che via Venti Settembre possa essere chiusa al traffico privato». Le parole sono quelle dell'assessore alla mobilità del comune di Genova, Simone Farello. L'obiettivo, via Venti pedonale, è quello della giunta Vincenzi.
La tanto discussa neonata Rambla è solo un assaggio. «Di dubbio gusto - osserva Lilli Lauro, Pdl -: sembra piuttosto un giardinetto». La discussione sulla «rambla» di Genova («Il nome - osserva il consigliere Idv De Benedictis - sarebbe proprio da rivedere») è arrivata solo ieri in consiglio comunale. Troppo tardi secondo l'opposizione che da tempo chiede di affrontare l'argomento in aula rossa, prima della solita decisione «caduta» dall'alto. Così non è stato.
L'assessore Farello spiega che la zona verde di via Venti, all'attuale stato dell'arte, ha solo una «funzione scenografica - dice -. Quello che vediamo oggi non è il futuro della via». Come e quando rimuovere vasoni ed erbetta o gestire la nuova via XX pedonalizzata (con un occhio fermo sul modello Barcellona) sarà discusso in consiglio e commissioni consiliari dopo la manifestazione florovivaistica. In calendario è stata fissata una riunione per il 9 maggio. «Senza entrare nel merito del bello o del brutto - chiede Basso, L'altra Genova -, non si potrebbe parlare dei costi?». «Pagano tutto gli sponsor» ribadisce Farello. Senza specificare che buona parte della sponsorizzazione è però giocata in casa, grazie all'intervento di Aster. Costi, che non sono specificati neppure sul cartello che contrassegna il cantiere della rambletta: tra inizio e fine dei lavori, progettista, direttore dei lavori e via dicendo, manca la voce «costo dell'opera» (come ci ha segnalato il nostro carissimo e attentissimo lettore Antonio Figari). «Non è obbligatorio - precisa l'assessore alla manutenzione, Pasquale Ottonello -, lo sarebbe solo se si trattasse di un appalto pubblico, ma non è così».
«Per Genova città fiorita si sarebbe potuto fare molto di più - dice, tra gli altri, Gianni Bernabò Brea, La Destra -, è facile prevedere che il verde nella corsia centrale diventerà un orinatoio per cani».
A ben altro futuro guarda invece l'assessore alla mobilità. «Ci sono certamente problemi di approfondimento - chiarisce Simone Farello -, ma una volta aperta la stazione metro di Brignole, pensiamo si possa riorganizzare anche il percorso Amt lungo la via per eliminare i doppioni. Questo è il punto di partenza e di questo siamo convinti». Ma l'area pedonale della centralissima via, servirà anche come trampolino turistico.

«Parliamo di una città che accoglie le molte persone che vengono a vederla - conclude Farello -: l'elemento determinante in questo senso è la capacità di trasformarsi continuamente per essere più attraenti»
I commenti si sprecano. «Genova - dice Alessio Piana, Lega Nord - non ha bisogno di scimmiottare nessuno». «Speriamo - osserva Beppe Costa, Pdl - che nel frattempo piazza De Ferrari non diventi una Plaza de Toros».

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