Tutto come previsto, Milana presidente dei Dl

Una semplice tregua in attesa del confronto per la regione a fine mese ma non un ampio accordo politico tra le due correnti. Si avvia così alla conclusione il terzo congresso cittadino della Margherita senza riservare colpi di scena. Come previsto l’assessore capitolino «popolare» Lucio D’Ubaldo ha ritirato ieri mattina la sua candidatura alla segreteria romana favorendo la nomina del rutelliano Riccardo Milana. Ottima la sceneggiatura ideata per l’occasione con la «disponibilità» di D’Ubaldo a fare un «passo indietro» prima, le aperture di Milana, che non ha risparmiato critiche al precedente coordinatore Roberto Giachetti («su alcune cose della tua relazione sono d’accordo, su altre ho idee diverse»), poi. E la richiesta a D’Ubaldo di ritirare la candidatura formulata dal palco dell’Ergife proprio da uno dei capicorrente avversari, il presidente della Provincia Enrico Gasbarra. Tutto perfettamente studiato anche se l’intesa era pronta dal giorno prima. Ai «popolari» andrà il 35 per cento dei delegati al congresso regionale del 30 e 31 marzo e la carica di presidente dell’assemblea cittadina dove è stato riconfermato il consigliere regionale Francesco Dalia.
Una vittoria dei «mariniani», dunque, che si aspettano di avere la maggioranza anche al congresso regionale dove però l’accordo trovato a livello nazionale prevedeva la nomina del rutelliano Mario Di Carlo. «Oggi (ieri, ndr) si è affermato il principio che regola i rapporti tra di noi, secondo il quale la maggioranza esprime il segretario - ha attaccato D’Ubaldo scendendo dal palco -. Presumo che a livello regionale ci sia una maggioranza dei popolari, dunque in base a questo principio ritengo che l’esito del congresso regionale sarà favorevole al nostro candidato, Francesco Scalia. Se poi hanno deciso altrimenti devono come minimo chiedercelo riconoscendo la nostra maggioranza».
Restano tesi i rapporti tra le due correnti, dunque. A differenza del congresso che si chiude oggi, in quello regionale voteranno solo i delegati (497 persone).

Ma questo, paradossalmente, potrebbe spingere i «popolari» a cercare ad ogni costo la «conta». Oggi, poi, è prevista la replica di Giachetti che, duramente attaccato dai «popolari», ne approfitterà per «togliersi qualche sassolino dalla scarpa» come ha annunciato nei giorni scorsi.

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