La devastazione di Blanco sul palco del teatro Ariston era programmata? C'è stata una premeditazione per far un po' parlare di sé? Forse. Blanco, infatti, nel videoclip della canzone promossa sul palco del teatro, replica esattamente la stessa scena, distruggendo centinaia di rose. Ma se fosse realmente stata una scena premeditata sarebbe ancora più grave, visto che dietro quei fiori c'è un lavoro e una cura che difficilmente si possono immaginare. E poi, se fosse stata realmente premeditata, si tratterebbe di una mancanza di rispetto volontaria, anche a uno dei simboli della città che lo ospita, oltre che al pubblico. In ogni caso, Blanco non fa una bella figura. Per altro, a molti non è sfuggito che, proprio mentre tirava calci ai fiori, è rovinosamente scivolato per terra.
Il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha fortemente stigmatizzato l'atteggiamento di Blanco e chiesto rispetto per il lavoro di chi ha preparato quei fiori. "Nessuno tocchi i fiori di Sanremo! Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l'intenso lavoro dei nostri floricoltori". Stesso concetto espresso dal vicepresidente della Regione Liguria, e assessore all'Agricoltura, Alessandro Piana: "Fuoriprogramma, scatti umorali o show per catturare l'attenzione non possono ledere la dignità del lavoro dell'uomo e quella sacralità che connota da sempre i fiori di Sanremo".
Grande sdegno da parte dei suoi colleghi, oltre che del pubblico. I Cugini di Campagna, presenti ieri in gara, hanno chiesto le sue scuse, Valerio Scanu, che su quel palco è salito e ha vinto, ha dichiarato: "Se gli in-ear non funzionano, li togli e continui a cantare… Se non sei abituato a cantare dal vivo e magari il successo ti ha dato alla testa allora potrebbe succedere di trovarti a spaccare una scenografia mancando di rispetto a tutti. Vergogna". Dello stesso tenore il messaggio di Frankie Hi-nrg: "Capita di non avere la voce in cuffia, su una base piena di voci che cantano al tuo posto, facendo una marchetta promozionale, dopo aver vinto la precedente edizione di un festival, capita… Ma minchia, gestiscila".
Forse davvero è stato tutta una montatura, forse realmente era previsto. E allora, perché non dirlo alla fine dell'esibizione? Perché dire "non mi sentivo in cuffia e ho voluto lo stesso divertirmi", facendo passare il messaggio che distruggere qualcosa, compresi i fiori, sia un modo per divertirsi? Forse Blanco non si aspettava la reazione indignata del pubblico. Forse pensava di ricevere gli applausi come sarebbe accaduto a un suo concerto. Peccato che al teatro Ariston di Sanremo ci siano centinaia di persone adulte, non ragazzetti, che pagano centinaia, se non migliaia, di euro per sedersi lì. Persone che si sono sentite mancate di rispetto. "Che schifo lo spettacolo di Blanco stanotte al Festival di Sanremo. Mi auguro che chi lo ha fatto salire su quel palco chieda scusa a tutti gli italiani, dopo avergli fatto fare un esame tossicologico. Ottimo spot: antimodello per i giovani", ha commentato Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.
Intanto, il Codacons deposita oggi un formale esposto alla procura della Repubblica di Imperia e alla Corte dei conti "alla luce del possibile reato di danneggiamento" e per "avviare le dovute azioni sul piano contabile finalizzate ad ottenere dall'artista il
ristoro dei danni erariali". Intanto da ieri Blanco è irreperibile, non è tornato sul palco per riprovare a cantare e non ha lasciato alcun commento sui social. Magari è offeso perché non è stata capita la sua arte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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