"È impossibile, è impossibile". Porro e Cruciani stendono i radical chic che votano Avs

L'analisi delle Europee al "Tavolo per due" di Quarta Repubblica. Il radio-giornalista: "Vannacci? Salvini ha fatto una operazione vincente"

"È impossibile, è impossibile". Porro e Cruciani stendono i radical chic che votano Avs
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Analisi politica delle elezioni europee con Nicola Porro e Giuseppe Cruciani durante l'ultima puntata di Un tavolo per due, il faccia a faccia che conclude ormai tutte le puntate di Quarta Repubblica su Rete4.

La rubrica inizia con un commento sulla "Onda nera" che, secondo i quotidiani di sinistra, Repubblica e Domani in testa, starebbe oscurando il futuro dell'Europa. "Quando la destra vince le elezioni - commenta Cruciani - non è democrazia, ma parlano di fascismo. È un terrorismo messo nella testa delle persone lasciando pensare loro che stiano arrivando i carri armati nelle piazze". Questi titoli, secondo il conduttore della Zanzara su Radio24, vogliono "terrorizzare le persone" come quando "vinse la Meloni" nel 2022.

Alla fine, però, contano i voti e non le rosicate dei quotidiani. Cruciani non si aspettava Fratelli d'Italia quasi al 29%, lo ammette, mentre si attendeva eccome il risultato di Avs che con il 6,7% ha azzeccato una "ottima operazione di marketing": "Noi che siamo onesti - dice il conduttore - pensiamo che i 171mila voti alla Salis valgano eccome". Porro non condivide del tutto, però. O meglio, fa una precisazione: "Ho cambiato idea quando ho visto che a Milano, nella città dove vivo, dove un appartamento costa 10mila euro al metro quadro, il 30% vota il Pd e in massa sostengono anche Avs che chiede la patrimoniale. Ho capito che non ce la potremo mai fare. È impossibile, è impossibile. Non sono voti veri, deve aver votato l'intelligenza artificiale, non le persone". Per il conduttore, è una contraddizione che la borghesia milanese, che conduce una vita non compatibile con le battaglie politiche della sinistra, abbia scelto di sostenere il Pd e Avs.

Altro discorso, il risultato forse inatteso, di sicuro enorme, di Roberto Vannacci, il generale che ha incassato mezzo milione di preferenze. Un quarto di quelle della Lega. "Credo che sarà fedele al Carroccio e a chi lo ha eletto - dice Cruciani - Ma non ho capito i leghisti che lo hanno avversato. Dovrebbero ricredersi perché senza il generale avrebbero preso due punti percentuali in meno. L'operazione Vannacci è stata oggettivamente vincente, anche se è esterno alla Lega". Il boom di preferenze è risposta al clima di questi mesi? "Lo hanno dipinto come un mostro - conclude Cruciani - e lo hanno attaccato sia le procure che alla Difesa, eppure ha preso più di mezzo milione di voti". Sulla scelta di Bossi di votare Forza Italia, invece, il conduttore della Zanzara preferisce stendere un velo pietoso: "Ormai non conta più nulla politicamente. Succede a tutti".

Infine, il giudizio sul tracollo di Calenda e Renzi. Per Cruciani, Azione e Italia Viva "la pensano allo stesso modo su tutto", fatto salvo forse per le iniziative extraparlamentari dell'ex premier, e quindi dovrebbero correre insieme alle elezioni. Ma il problema di quei due partiti è la leadership. "Se non si mettono insieme è perché sono guidati da due egocentrici", spiega il conduttore.

Secondo Porro, invece, il vero problema è che in questo nuovo mondo bipolare, con Meloni da una parte e Schlein dall'altra, non si è ancora capito da che parte stiano i centristi. Se con la sinistra o se con i conservatori. Ma questa alchimia politica, ribatte Cruciani, "non farà il perdere il sonno agli italiani".

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