"Troppe serie tv con temi violenti". L'allarme di Margherita Buy

L’attrice sulla crisi del cinema: “È come una bella donna che però ha tantissime altre belle donne che gli girano vicino”

"Troppe serie tv con temi violenti". L'allarme di Margherita Buy
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"Ci sono troppe serie che secondo me si occupano di violenza e divulgano questi messaggi, a me piace che il cinema si occupi di cose interessanti, belle, che facciano sognare, che facciano vedere il mondo com'è". Questo il parere di Margherita Buy sul palco del Social World Film Festival, organizzato dalla Città di Vico Equense e diretto dal regista Giuseppe Alessio Nuzzo. L’attrice capitolina è stata scelta come madrina della 13esima edizione della kermesse e si è raccontata a tutto tondo, ponendo l’accento sui temi di cui si dovrebbero occupare cinema e serie tv.

Innanzitutto, il femminile:"Donne che vivono il presente, anche attraverso le storie che non per forza devono essere delle storie noiose, ma anche delle commedie". Ma la Buy ha tenuto a citare anche argomenti come"immigrazione, disagio sociale, povertà, periferie, ci sono tante cose che il cinema ha affrontato e può continuare ad affrontare in maniera seria". Reduce dal successo de “Il sol dell’avvenire” di e con Nanni Moretti, Margherita Buy si è anche soffermata sulla sua opera prima in qualità di regista: "Mi interessava mettermi dall'altra parte, porto una storia mia. È stato interessante perché ho capito anche tante cose mie, di quando mi pongo con i registi, cosa faccio, cosa dico. Ho visto l'altra parte, mi sono tanto divertita a dirigere un gruppo di attori stupendi, vedere che ti seguono, gli piace quello che gli stai dicendo, gli piace quello che stanno facendo: è bellissimo".

Dopo aver parlato dell’esperienza da madrina del Social World Film Festival - "fare la madrina è sempre una cosa impegnativa però sono molto contenta" – la Buy si è soffermato sul periodo difficile per il mondo del cinema: “È come una bella donna che però ha tantissime altre belle donne che gli girano vicino, e quindi forse è proprio per questo che può dare l'attenzione a dei problemi o a delle tematiche più importanti”. Una battuta anche sul Golfo di Napoli, sede della kermesse ma anche città che ha offerto location da sogno per il cinema:“A Napoli ci sono andata un sacco di volte a girare dei film, e faccio sempre la stessa parabola: inizio che dico 'oddio non ce la farò mai a stare qui, è troppo, troppo, troppo forte’, poi comincio a stare bene e poi non me ne voglio andare.

Ho dei bellissimi ricordi come un bellissimo film che ho girato qui, si chiamava 'Lo spazio bianco’ con Francesca Comencini e ultimamente con Alessandro Gassmann con 'Il silenzio grande’, girato a Posillipo nel momento in cui c'era il lockdown, non c'era nessuno, quindi una Napoli che non esiste, e lì proprio mi sono innamorata”.

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