
Marco Carta, uno dei concorrenti più amati del programma Amici di Maria De Filippi, si è confidato con Silvia Toffanin durante una lunga intervista concessa a Verissimo e ha raccontato una delle parentesi più tristi della sua vita. Carta è cresciuto con sua madre, donna forte e coraggiosa, che lui più di una volta ha portato in tv e che ha voluto ringraziare per la vita che, con tanta fatica, è riuscita a dargli. Ma con Toffanin ha voluto parlare anche di suo padre, raccontando un elemento inedito del suo rapporto con lui.
"Continuavo a chiedermi perché lui non avesse voluto conoscermi, sono stato geloso di tutti i miei compagni di classi alle elementari, perché io non avevo quello che avevano loro. Avevo una madre molto presente, ma io volevo anche lui", ha spiegato il cantante, facendosi portavoce di quanti bambini purtoppo crescono senza un genitore. Sua madre gli ha dato tutto ciò che poteva ma la figura maschile, un padre, Carta non sa cosa sia. "Questo è un paradosso, perché questa scoperta ha dato pace ai puzzle che non riuscivo a comporre, l’ho odiato, ma quando ho saputo delle sue dipendenze, ho pensato a un uomo fuori di sé, che si era ammalato, a quel punto ho smesso di odiarlo, ho capito che una parte di sé non era consapevole di avermi, questa cosa mi ha aiutato a far pace con i demoni che avevo dentro", ha proseguito il cantante.
Carta ha avuto un'adolescenza complicata e la rabbia che è cresciuta in lui per l'assensa del padre non l'ha aiutato ma oggi tutto quello è alle spalle, anche se non potrà mai far completamente pace con i suoi demoni interiori. Il padre del cantante, infatti, è deceduto e lui non ha mai avuto la possibilità di avere un chiarimento. E se oggi potesse incontrarlo anche solo per pochi minuti ha già ben chiaro cosa farebbe: "Vorrei prima dirgli qualcosa di brutto, poi abbracciarlo". Nel corso dell'intervista Carta ha ricordato anche la disavventura della Rinascente, quando vennne accusato (poi assolto) di aver rubato una maglietta: "Le persone erano un po’ disorientate, la stampa faceva tanta confusione dopo la notizia dell’assoluzione.
Quello è stato un momento in cui mi sono sentito solo, giudicato, la mia voce non riusciva a coprire tutte le voci che la massa emetteva, le prime settimane non uscivo di casa, avevo il terrore di cosa sarebbe passato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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