Il palco del teatro Ariston scambiato per quello del concertone sindacale del primo maggio: questa è l'impressione nell'assistere a quando viene trasmesso in prima serata su Rai Uno durante il più grande evento dell'anno per il nostro Paese. Quest'anno, poi, ancora di più visto che al governo c'è una coalizione di centrodestra che si cerca in ogni modo di delegittimare e di spaventare. Da Fedez a sua moglie, passando per Paola Egonu, al festival di Sanremo l'Italia viene dipinta come un paese nazista, misogino e razzista. Le ha proprio tutte questo nostro bistrattato Paese e se questa è l'immagine che trasmettiamo dell'Italia in eurovisione, poi non c'è da stupirsi che all'estero veniamo insultati senza remore. Ma d'altronde, come ha dimostrato Enrico Letta in campagna elettorale andando a piangere in Germania contro i "cattivoni" del centrodestra, questo è l'unico strumento elettorale in mano alla sinistra, sia politica che artistica.
"In due giorni, cosa è venuto fuori da alcuni rappresentanti massimi, da alcuni invitati di questo festival di Sanremo?", chiede provocatoriamente Giuseppe Cruciani durante una delle ultime puntate de La Zanzara, il programma radiofonico che conduce, con David Parenzo, ogni giorno su Radio24. A domanda, risposta: "Che l'Italia è un Paese razzista, lo ha detto oggi una persona portata in palmo di mano sul palco, la signora Egonu. Portabandiera olimpica, omaggiata e riverita dalla stragrande maggioranza delle persone. Sostiene che l'Italia è un Paese razzista". Poi, Cruciani prosegue: "Ci hanno raccontato da quel palco, che dovrebbe essere nazionalpopolare e non fatto per raccontare frottole e minchiate, che l'Italia è un Paese sessista, in cui le donne sono considerate più come mamme che come persone lavoratrici. Lo ha detto la signora Ferragni".
Ma non è finita qui, perché Giuseppe Cruciani, in questa follia anti-italiana radical chic di Sanremo, ha commentato anche quanto fatto da Fedez: "Ha esposto la figura di un viceministro che si è messo la divisa delle Ss, quindi ha dipinto il governo come un branco di fascisti". Quindi, facendo riferimento alla prima puntata e al monologo di Roberto Benigni, ha aggiunto: "Abbiamo anche capito che c'è una Costituzione da difendere.
Innanzitutto che abbiamo una Costituzione e la libertà di espressione, come se non lo sapessimo, signor Benigni, e c'è anche una Costituzione da difendere contro i barbari, che non esistono, che la vogliono cancellare". La conclusione è in puro stile Cruciani: "Avete rotto il cazzo, questo è il punto. Non c'è nulla di vero in tutto questo, è un racconto ridicolo, penoso, patetico di quelo che non è l'Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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