Sanremo, polemica su Fedez. Conti: "Inchiesta ultras? Non è indagato"

Il direttore artistico tira dritto: "Sono garantista e non faccio il giudice". Polemiche anche sul voto della sala stampa

Sanremo, polemica su Fedez. Conti: "Inchiesta ultras? Non è indagato"
00:00 00:00

La grande soddisfazione per il boom di ascolti ma non mancano le polemiche. A poche ore dalla terza serata del Festival di Sanremo 2025, il clima è diventato rovente dalle parti del teatro Ariston. Due gli argomenti che stanno tenendo banco: il caso Fedez, a proposito delle intercettazioni tra il capo degli ultras del Milan arrestato per narcotraffico, il rapper e Emis Killa, e il voto della sala stampa.

Il caso Fedez

Partiamo da Fedez. Reduce dall’ottima serata di ieri, che lo ha visto tra i primi cinque in classifica, il rapper è finito al centro del dibattito per le intercettazioni pubblicate da Repubblica che lo vedono protagonista insieme a Emis Killa (che s’è ritirato da Sanremo in quanto indagato) e il capo degli ultras del Milan arrestato per narcotraffico. Fedez non è indagato nell’inchiesta “Doppia curva” ma il clima si è surriscaldato in sala stampa. Conti è stato tranchant: “La risposta l’hai data nella domanda: Fedez non è stato indagato”.

Incalzato dai giornalisti presenti anche sulla decisione di Fedez di non tenere conferenze stampa in cui rispondere alle domande dei giornalisti, Conti ha aggiunto: "Sono un direttore artistico, non un giudice. Sono un garantista - spiega ancora il direttore artistico - per quanto riguarda qualsiasi tipo di processo: è fondamentale la presunzione di innocenza. Se uno viene indagato - come è successo ad Emis Killa che ha preso l'intelligentissima decisione di ritirarsi, perché non avrebbe vissuto serenamente il festival -, sono scelte personali. Io ho avuto dall'azienda l'incarico di scegliere le canzoni, brani rappresentativi del mondo musicale”. L’ufficio stampa Rai ha aggiunto sul punto: “Nessun obbligo a presentarsi in conferenza stampa. Abbiamo dato a tutti la possibilità di organizzare degli spazi di incontro con i giornalisti e gli artisti sono liberi di decidere".

Le polemiche sul voto della sala stampa

Ma non solo. Come evidenziato in precedenza, discussioni in conferenza stampa anche sulle modalità di voto, in particolare sulla sala stampa. Conti ha esordito così: “Da quello che ho visto, lo scorso anno ci fu un polverone. C'è sempre stato un polverone sulle votazioni. Abbiamo cercato di fare la cosa più equa e lineare possibile. La cosa più importante è stata togliere le cover dal voto finale, perché è un gioco a parte, e non va a influenzare la classifica finale".

Non è finita qui. Parlando di un presunto caso scommesse su Rocco Hunt – estraneo alla vicenda – Conti ha affermato che anche i giornalisti potrebbero mettersi d’accordo e dare tutti i voti a un solo cantante. “Ma questo vorrebbe dire che dovremmo metterci d'accordo...” la replica del giornalista. Queste le parole di Conti che hanno alimentato il dibattito: “Mi sembra che gli anni scorsi qualcosa del genere sia successo” alludendo al caso di Geolier.

“​Mi scuso se ho offeso.

Non volevo fare battutine e credo di essere stato sempre molto chiaro” ha proseguito Conti: “L’anno scorso ho trovato questa esagerazione, questo polverone che mi aveva infastidito lo scorso anno, sapendo l’onestà del vostro lavoro. Mi sembra strano che il 66% sia inferiore al 34%: il lavoro di professionisti come voi ha un peso importante perché porta al 66%. Mi scuso se sono stato frainteso e vi auguro buon lavoro e buona votazione”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica