"È uno scherzo?". L'attacco di Ghali a Sanremo 2025: ecco cosa è successo

L'artista che aveva portato al successo un anno fa sul palco dell'Ariston il brano "Casa mia" ha criticato l'esibizione di Noa e Mira Awad sul conflitto tra Israele e Palestina. Un anno fa lo stesso Ghali aveva scatenato una serie di polemiche con il suo "Stop al genocidio"

"È uno scherzo?". L'attacco di Ghali a Sanremo 2025: ecco cosa è successo
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L'esibizione di ieri sera a Sanremo delle cantanti Noa e Mira Awad sulle note di "Imagine" di John Lennon, cantata in parte in ebraico, in parte in arabo e in parte in inglese - e con un significativo intermezzo in italiano - non è piaciuta a tutti. La performance era stata ideata dallo stesso direttore artistico dell'edizione 2025 del Festival della canzone italiana, Carlo Conti, per chiedere la pace in Medio Oriente subito dopo il videomessaggio di Papa Francesco che aveva rivolto un appello contro tutte le guerre rivolto sia alla platea del teatro Ariston sia ai milioni di telespettatori a casa. Tuttavia c'è sicuramente un artista che sembra proprio non avere apprezzato questa parte di show: Ghali.

Uno dei protagonisti che aveva partecipato, con il brano "Casa mia" alla 74esima stagione di Sanremo (quella dell'anno scorso condotta da Amadeus), ha postato infatti sul proprio profilo Instagram due fotografie: la prima è un suo selfie in primissimo piano con un sorriso estatico che ha il forte sapore di sarcasmo, mentre la seconda rappresenta le due celebri gemelline del film dell'orrore "Shining" di Stanley Kubrick. La didascalia che accompagna le immagini è secca: "Ditemi che è uno scherzo". Una maniera, insomma, per criticare velatamente (me neanche più di tanto) l'interpretazione che avevano messo in scena Noa e Mira Awad nella prima serata di Sanremo 2025.

Non è ancora chiarissimo, al momento, quale sia stato il fattore scatenante che ha portato Ghali a esporsi pubblicamente sull'esibizione delle due donne, rispettivamente israeliana e di origine palestinese: se è stata dettata, quindi, dalla scelta di fare cantare Noah oppure dall'opportunità di parlare di una tragedia umanitaria in quel modo. Quello che sappiamo è che il rapper è stato tra i pochi noti a parlare apertamente del dramma in Palestina. Lo scorso anno aveva esclamato "Stop al genocidio" durante la gara e aveva intavolato una discussione durante Domenica In. Mara Venier intervenne leggendo un comunicato dell'azienda contro le parole di Ghali. Una vicenda che, a un anno di distanza, fa ancora molto discutere.

Sui social network, a tal proposito, qualcuno ha fatto notare che nessun cantante sul palco senza abbia mai pronunciato, neanche una volta, la parola Gaza o comunque nessun appello a far concludere al più presto il conflitto arabo-israeliano.

Ghali non ha mai fatto alcun riferimento diretto al Festival ma chi lo segue sembra non avere dubbi a cosa si riferisce e l'immagine delle due sorelle gemelle di Kubrick viene letto come se il messaggio non fosse bipartisan, ma comunque espressione sempre di Israele. E anche l'account che fa riferimento all'alieno "Rich Ciolino" - che ha accompagnato il cantante un anno fa sul palcoscenico sanremese - sembrerebbe dargli ragione.

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